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QUIZ TV, NUMERI SPECIALI E BOLLETTE GONFIATE: MEDIASET INGANNA GLI ITALIANI? DENUNCIA ALL'ANTITRUST
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Comunicato 
9 novembre 2007 0:00
 

Firenze, 9 novembre 2007. Dopo averlo pubblicamente segnalato, abbiamo denunciato all'Antitrust [1] la pubblicita' ingannevole di una trasmissione a quiz in onda su Italia 1 in fascia notturna. Il programma pubblicitario, a cura di Rti (Mediaset), in associazione con la "World premium rates srl", e' una televendita. I conduttori formulano domande e sollecitano in modo vigoroso i telespettatori a telefonare per vincere un montepremi variabile da 500 a mille euro. Tutto semplice, in apparenza: telefono, indovino e vinco! Ovviamente non e' cosi'. Intanto la telefonata al numero 163 3001 costa minimo 1,20 euro e questo "dettaglio" compare solo su una scritta scorrevole. Il vero inghippo, pero', si capisce leggendo le regole dal sito [2]. La sintesi del regolamento e': la telefonata non serve per rispondere e vincere il montepremi durante la diretta televisiva, ma solo ad essere ammessi in un fantomatico 'camerino virtuale' per partecipare ad un'assurda selezione che potrebbe portare ad una vincita settimanale. E' questo l'oggetto principale del 'contratto'. L'intero documento e' a questo link:
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Qui riproponiamo solo un estratto che evidenzia in modo lapalissiano l'ingannevolezza di tutta la televendita:
Nel corso del programma sara' data la possibilità agli utenti, risultati i migliori, cioe' coloro che sono rimasti nel camerino virtuale da piu' tempo, di partecipare al programma in diretta telefonica e vincere un premio in caso di risposta corretta. Il numero delle chiamate che passeranno in diretta televisiva varieranno di puntata in puntata a discrezione della società promotrice.

Riepilogando.
Al telespettatore si lascia intuire una vincita immediata determinata dall'abilita'. In effetti l'oggetto del contratto e' del tutto differente e soggetto a regole non esplicitate durante la trasmissione, neppure per sommi capi. E' vero che al telespettatore viene data la possibilita' di partecipare al quiz in diretta (che e' cio' che dicono i conduttori), ma questa partecipazione e' sottoposta ad una serie di condizioni e soprattutto all'arbitrio/discrezione della società promotrice, che (regolamento alla mano) potrebbe non far passare alcuna telefonata in diretta.
L'Antitrust e' gia' intervenuta su casi analoghi, sospendendo la messa in onda di simili programmi da molte tv locali [3].
'Stupisce' che a riproporli, su un canale nazionale come Italia 1, sia un gruppo come Mediaset, che sicuramente non ha la fame di soldi tipica delle piccole emittenti.
'Stupisce' che Mediaset scelga abilmente anche il prefisso del numero da chiamare: i 163, a differenza degli altri numeri speciali come gli 899, ancora non sono conosciuti dagli utenti come potenzialmente 'pericolosi'.
Il regolamento del concorso e' stato depositato, come impone la legge, presso il ministero dello Sviluppo Economico. A seguito di una nostra denuncia, nel settembre scorso, il ministero di Bersani si attivo' per verificare la legittimita' dei finti quiz sulle tv locali, chiedendo la collaborazione di Guardia di finanza, Antitrust, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Polizia postale e Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato [4]. La messa in onda del quiz su Italia 1 e' iniziata ad ottobre. Dobbiamo supporre che l'attivismo del ministero si sia gia' esaurito? O che i vari organismi a cui Bersani ha chiesto aiuto abbiamo inteso alla lettera il richiamo: i controlli vanno fatti solo sui finti quiz trasmessi dalle tv locali, mentre le corazzate nazionali sono padrone di ingannare allegramente gli italiani?

Domenico Murrone, consigliere Aduc

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[1] Denuncia all'Antitrust: clicca qui
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