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 ITALIA - ITALIA - Antitrust: aumentare le sanzioni per gestori telefonici e banche
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Notizia 
29 ottobre 2008 0:00
 
L'Antitrust chiede al governo di poter applicare multe più sostanziose alle società telefoniche e alle banche. "Ci piacerebbe fare multe oltre i 500mila euro - spiega il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà (nella foto), intervenendo a un seminario di studio all'Università Europea di Roma - perché 500mila euro sono una cifra troppo bassa per le grandi aziende''.
''Abbiamo sanzionato le banche che stravolgevano la legge Bersani sulla portabilità dei mutui, oppure compagnie telefoniche per campagne pubblicitarie scorrette. Per queste grandi aziende 500mila euro non sono niente, uno spot con un calciatore o un attore costa molto di più. Quindi è necessaria una sanzione più calibrata alla gravità dell'offesa. Cercheremo di ottenere in futuro, magari già dalla Finanziaria del prossimo anno, dal legislatore la possibilità di comminare multe più severe".
Il presidente dell'Antitrust è inoltre convinto dell'opportunità di modificare la normativa che concede all'Autorità di occuparsi solo dei consumatori e non delle piccole e medie imprese. "Sono convinto che andrebbe modificata - dice - perché alcune Pmi sono sottoposte a clausole vessatorie, come i comuni consumatori, nei confronti delle grandi imprese. Hanno una necessità di protezione amministrativa alla pari dei consumatori''.
Consumatori che sono al centro dell'attenzione anche per la vicenda Lehman Brothers. L'Antitrust, dice Catricalà, è pronto a scendere in campo per tutelare quelli colpiti dal fallimento. "Noi non abbiamo per ora molte denunce - afferma il presidente dell'Autority - ma stiamo ragionando sulla nostra competenza. In realtà, letta bene la legge, non abbiamo la competenza di vigilanza, ma forse abbiamo una competenza di natura sanzionatoria, che però si aggiunge alle competenze specifiche di altre autorità, tra cui Consob e Bankitalia. Quindi chiederemo un parere al Consiglio di Stato per sapere se abbiamo una competenza a dare sanzioni. In questo caso interverremo, se ci saranno state pratiche scorrette e se riusciremo a dimostrarle, lasciando intatte le competenze delle altre autorità".
Infine un allerta sulle 'false' offerte di lavoro, ''un fenomeno preoccupante. Riceviamo centinaia di denunce di chi ha speso soldi per ricevere kit di montaggio di giocattoli, bigiotteria o oggettistica varia. Addirittura alcuni convinti di essere stati assunti con un regolare contratto di lavoro, si trovano invece iscritti a un costoso corso di inglese o di autostima".
Insomma, per Catricalà, "dopo i telequiz, dove la gente spendeva soldi, fino a 12 euro per dare una risposta a un quiz televisivo, mentre spesso l'azienda faceva rispondere correttamente a un proprio dipendente, ora invece il fenomeno più preoccupante è quello delle finte proposte di lavoro, dove la gente invia soldi senza avere nulla in cambio, perché dopo un po' scompare l'azienda e anche il sito".
 
 
 
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