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LA RAI DEVE COINVOLGERE I "CITTADINI ABBONATI"? LA DEMAGOGIA DEL CONSIGLIERE CURZI PER CONTINUARE A PRENDERE I CONTRIBUENTI PER I FONDELLI
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Comunicato 
2 gennaio 2006 0:00
 

Firenze, 2 Gennaio 2005. Il consigliere della Rai Alessandro Curzi, in una sua nota sulle riflessioni del presidente della Rai Claudio Petruccioli sulla riforma della tv di Stato, ha sostenuto che "se una riforma di tipo democratico appare auspicabile e praticabile, essa e' individuabile nel senso di un compiuto coinvolgimento delle istituzioni democratiche e di quelli che in definitiva sono i veri 'azionisti' della Rai: il Parlamento, le Regioni e i cittadini-abbonati".
Essere anche presi per i fondelli e' cio' che ci lascia piu' perplessi. Perche' e quello che con la sua demagogia da secolo '800 fa il consigliere Curzi. Chiamare 'cittadini-abbonati" tutti i contribuenti che per il fatto stesso di possedere un apparato atto a riceve una trasmissione televisiva (foss'anche per vederci solo i filmini del proprio matrimonio) suona come una beffa. Che pronunciata da un dirigente della Tv di Stato che e' li' per nomina partitocratica, rappresentando una componente politica (Partito della Rifondazione Comunista) che nella sua politica schizofrenica spesso si ritrova a difendere e sostenere diverse forme di democrazia dal basso e contemporaneamente i monopoli di Stato, appare non tanto piu' grave (non ci sono limiti alla decenza istituzionale in questo contesto) ma ridicola e insultante il comune buon senso.
Siamo estremisti? Mah. Ci serve solo ricordare che gli italiani quando sono stati chiamati a pronunciarsi in materia di privatizzazione della Rai con un referendum (1995), hanno votato a favore. E come risposta le istituzioni e tutti i dirigenti, Rai e politici come Alessandro Curzi in primis, hanno fatto sempre l'esatto contrario.
Quindi invitiamo il consigliere Curzi a soprassedere e a continuare a rivolgersi a quelli come lui (che non sono coloro che lui chiama 'cittadini-abbonati'), perche' cosi' come sta procedendo e come dimostra di voler continuare, la questione della riforma della Rai continua ad essere solo una questione della classe politica (tutta, inclusi governo e opposizione). I cittadini e gli abbonati sono altrove, mentre i contribuenti sono quelli che anche Curzi continua a vessare con la gabella del canone/tassa.
Noi continuiamo la nostra campagna abolizionista con una petizione: clicca qui

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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