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Abolizione roaming telefonico. Presidenza italiana vuole rinviarlo. Come sempre: le industrie contano piu' dei consumatori.....
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Comunicato di Vincenzo Donvito
24 settembre 2014 13:02
 
 Si apprende che domani la presidenza italiana di turno alla guida dell'Unione Europea, proporra' di rinviare la fine delle tariffe extra per telefonate e Internet mobile in roaming. Il motivo sarebbe quello di favorire le richieste dell'industria delle Telecomunicazioni, che vogliono prender tempo con un graduale adattamento per l'equiparazione delle tariffe in tutti i Paesi della Comunita', equiparazione gia' stabilita da Parlamento Europeo e Commissione entro la fine del 2015.
Proprio un pessimo esordio del semestre di guida italiana. Perche' prende in considerazione gli interessi economici di alcune centinaia di industrie e non quelli di centinaia di milioni di consumatori in un ambito, quello per l'appunto dei costi in roaming, in cui tutti gli operatori tlc ci sguazzano e vanno con mano pesante fidando sulle enormi difficolta' tecniche per eventualmente contestare gli addebiti, nonche' sui notevoli guadagni a fronte di un servizio che per loro, allo stato dei fatti, ha grossomodo i medesimi costi di quelli nazionali. Per le aziende tlc, e per il nostro Governo, i cambiamenti ci devono essere, ma devono sempre e solo essere pagati dai consumatori.
Non ci stupiamo piu' di tanto, pero'. Non e' una novita' che chi ci governa nel nostro Paese abbia maggiore attenzione agli interessi degli industriali e, con le dovute differenze, dei lavoratori. Utenti e consumatori sono considerati sudditi da cui pretendere e concedere qualche labile diritto a pioggia. E' sempre stato fatto (e continua ad essere fatto) in Italia, perche' non dovrebbero farlo anche in Unione Europea?
Del resto, non e' stato questo il messaggio del nostro capo di Governo il primo giorno di scuola? C'e' un problema scuola? Assumeremo 150mila precari -ha detto Matteo Renzi. Bene, diciamo noi, e per gli utenti dei sevizi scolastici, studenti in primis? Risposta: vedremo!
Va da se' che noi riteniamo indispensabile, ai fini di una democrazia economica, non un capovolgimento mettendo al primo posto gli utenti e consumatori e al secondo industrie e lavoratori, ma mettendo tutti sui medesimi livelli. Ma per il momento prendiamo atto di questa pessima performance in sede comunitaria.
 
 
 
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