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MULTE TELECOM PER SERVIZI NON RICHIESTI. BRUSCOLINI PROGRAMMATI A FRONTE DI UN'AZIENDA CHE HA LE CARATTERISTICHE DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE?
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Comunicato 
6 febbraio 2008 0:00
 

Firenze, 6 Febbraio 2008. L'Autorita' delle Comunicazioni (Agcom) ha preso atto del pagamento volontario (?) di 6 milioni e mezzo di euro da parte di Telecom Italia dopo che la stessa Agcom aveva contestato a questo gestore l'attivazione di servizi non richiesti. Nel contempo Telecom ha inviato all'Agcom una lettera in cui si impegna a darsi da fare contro questi problemi se ci saranno delibere ad hoc dell'Autorita'; e quest'ultima si e' impegnata a breve per completare il nuovo regolamento sull'uso delle numerazioni in modo da prevedere che l'attivazione dei servizi a sovrapprezzo maggiormente onerosi avvenga solo su esplicita richiesta degli utenti.
Si va verso la normalizzazione commerciale? No! Fumo negli occhi! Gia' un anno fa l'Agcom avrebbe dovuto fare questo regolamento e il fatto che dichiari oggi questa disponibilita', dopo altrettanta disponibilita' di Telecom a rispettarlo, la dice lunga sull'indipendenza dell'Autorita' dal potere economico-politico: occorre la disponibilita' di Telecom a rispettare le pronunce dell'Autorita' perche' si ponga fine a questo ladrocinio permanente? Forse il legislatore, prima di fare una legge che sanziona chi commette furti, chiede al ladro se e' disponibile a rispettare questa legge?
Il problema, che nessuno ignora ma che tutti fanno finta che non esista (Agcom in testa) e' che, mentre Telecom da' queste ridicole e assurde disponibilita', in quello stesso istante ci sono migliaia di servizi non richiesti che vengono attivati agli utenti. Telecom e' monopolista dell'ultimo miglio e operatore cellulare con posizione dominante su un mercato di cui ne abusa, si sente e si comporta in modo sprezzante e arrogante nei confronti di chi e' costretto a fruire dei suoi servizi, influenzando e determinando, di fatto, altrettanto comportamento illecito da parte dei propri concorrenti, pur se gestori di "lumicini di mercato".
Telecom Italia e' probabile che abbia programmato di pagare questi "bruscolini" di multe, come propria strategia aziendale con caratteristiche da associazione a delinquere. Con l'Agcom si comporta di conseguenza, per rendere accettabile e morfinizzare il proprio status delinquenziale. L'Autorita', con le sue tempistiche non rispettate, la propria lentezza a capire cosa accade, e' di fatto complice di questo sfacelo.
Forse solo quando Telecom sara' penalmente condannata e paghera' non 6 ma 600 milioni di multa, prendera' in considerazione di rivedere la propria strategia. Ci sara' un gigantesco ridimensionamento di un miracolo dell'italianita' delle comunicazioni che, tra scandali finanziari nazionali ed internazionali e furti agli utenti, e' solo un grande bluff contro il mercato, lo Stato e gli amministrati (Parmalat cos'era?).

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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