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Telecom Italia. Annuncio licenziamenti strumentale per mantenere il monopolio della rete. Subito la banda larga nel servizio universale
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Comunicato di Domenico Murrone
13 luglio 2010 13:44
 
In apparenza, quella di Telecom Italia (ha annunciato 3.700 esuberi) è una delle tante crisi aziendali aperte, su cui il Governo interviene per tutelare posti di lavoro. Nei fatti, è facile intuire che dietro l'annuncio di Telecom Italia ci sia altro. Sfruttare i lavoratori per acquisire vantaggi nell'estenuante trattativa tra Governo, Agcom e altri gestori sulla rete di nuova generazione (quella in fibra ottica), di fatto bloccata da Telecom Italia, che perderebbe potere di mercato se ai cavi in rame (di sua esclusiva proprietà) subentrasse la fibra.
In ballo c'è questo. Purtroppo l'ignavia delle autorità pubbliche (oltre al Governo, l'Agcom), determinata anche alla difesa di interessi tutt'altro che 'popolari', facilita l'ostruzionismo di Telecom Italia. E a rimetterci è il futuro dell'Italia, che come tutte le statistiche confermano, è in ritardo nella diffusione della banda larga.
Per mantenere il monopolio della rete, Telecom è disposta a tutto, anche a 'giocare' con i diritti elementari, degli utenti e dei lavoratori, ma per 'tagliare la testa al toro' basterebbe inserire nell'alveo del servizio universale la banda larga (avviene gia' in Svizzere a Finlandia).
A fronte di un simile obbligo, Telecom Italia avrebbe due scelte: investire in modo concreto ed immediato sulla nuova rete oppure mettere a disposizione di una nuova società la sua attuale rete (il famoso scorporo).
 
 
 
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