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Telecom Italia sostiene che in Italia non c'e' domanda per la banda larga: mente!! Governo e Agcom separino la Rete dall'ex monopolista
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Comunicato di Domenico Murrone
21 ottobre 2008 0:00
 

"Il problema oggi in Italia non e' spingere su una nuova infrastruttura a banda larga. Non c'e' domanda per la banda larga che gia' esiste". Sono le parole in liberta' di Franco Bernabe', che e' a capo della principale azienda di telecomunicazioni del nostro Paese, Telecom Italia. L'amministratore delegato mente. Riceviamo migliaia di segnalazioni da parte di utenti che si lamentano a vario titolo delle connessioni Adsl fornite attualmente dai gestori. Non funzionano, sono solo teoriche connessioni a banda larga, oppure semplicemente e' impossibile attivarle.
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Bernabe' sa benissimo che in Italia la banda larga e' meno diffusa rispetto ad altri Paesi, per il semplice motivo che in molte parti d'Italia le centraline Telecom non sono adattate per fornire connessioni a Internet veloci. Intere zone industriali (non la casetta di campagna) ne sono sprovviste. Interi paesi dove medici di famiglia sono impossibilitati ad informatizzare la propria attivita'. E anche in molte zone iper urbanizzate, come Firenze, avere una connessione a banda larga diventa un calvario, come abbiamo documentato di recente (1).
 
In realta', la mossa di Bernabe' e' molto furba e va inquadrata nella complessiva strategia di Telecom Italia, che punta a mantenere centralita' nel nostro sistema delle telecomunicazioni, con una tattica conservatrice. Siccome ha debiti per 37 miliardi di euro e non ha i soldi per finanziare le indispensabili infrastrutture in fibra ottica, dice che non c'e' domanda. In questo modo punta a far cadere i propositi del Governo e dell'Agcom, che a parole hanno annunciato di voler favorire la cosiddetta Rete di nuova generazione.
 
Il manager ha un compito difficile, ce ne rendiamo conto, deve risollevare da un torpore tecnologico e finanziario una societa' che le vecchie gestioni (Colaninno e Tronchetti Provera) hanno interpretato solo come vacca da mungere. Ma, non e' per facilitare Bernabe', i suoi attuali soci e la generica italianita', che Governo e Agcom devono rallentare l'intero Paese. Sempre piu' e' indispensabile che l'Italia separi il proprio destino da quello di Telecom. Che Agcom e Governo prendano atto di cio' e, come prevedono anche le normative europee, si proceda con la netta separazione societaria della Rete dell'ultimo miglio dalla pancia dell'ex monopolista.
 
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