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 ITALIA - ITALIA - L'Ue boccia l'Agcom sugli 899
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16 febbraio 2007 0:00
 
L'Authority per le comunicazioni scivola sui numeri erotici e i teleoroscopi. Bruxelles ha infatti bocciato il provvedimento d'urgenza assunto da Agcom per far fronte a quella che ritiene una mancanza di competitivita' nel mercato dei numeri non geografici usufruibili dal telefono cellulare: in pratica gli 899 o gli 144 del mago, della pornostar, del televenditore, o i servizi di informazione abbonati, come l'89 24 24 delle Pagine gialle. Per Bruxelles - a differenza di quanto sostiene l'Autorita' italiana - si tratta di un mercato in continua espansione e del tutto concorrenziale, che non giustifica le misure prese verso gli operatori di telefonia mobile (Tim, Vodafone, H3G e Wind). 'Il motivo principale dell'intervento notificato da Agcom - si legge in una lettera di nove pagine inviata ai primi di febbraio al presidente dell'Authority, Corrado Calabro', dalla commissaria Ue alle comunicazioni, Viviane Reding, e di cui l'Ansa e' venuta in possesso - e' stato i prezzi eccessivi addebitati dagli operatori delle reti mobili ai fornitori dei servizi in questione'. Per questo Agcom 'ha imposto a tutti gli operatori l'obbligo di non fissare un prezzo di originazione superiore al doppio della tariffa di terminazione applicata'. Ma la Commissione - scrive la Reding - 'dubita seriamente sulla compatibilita' della misura col diritto comunitario' e non ritiene che l'Agcom 'abbia fornito prove sufficienti' per dimostrare l'esistenza di elementi distorsivi della concorrenza. Per Bruxelles, invece, e' tutto chiaro: 'I fornitori dei servizi basati su numerazioni non geografiche in Italia - scrive la commissaria - possono avere la possibilita' di rivolgersi a un numero ampio di operatori di rete fissa e mobile, per assicurarsi che i loro servizi raggiungano il numero maggiore di clienti possibili'. Inoltre, 'anche gli operatori sono incentivati nel fornire accesso ai fornitori, poiche' questo genera traffico sulle reti mobili e pertanto fa aumentare gli introiti degli operatori stessi. Quindi - spiega Reding - di regola un operatore dovrebbe essere incentivato a offrire servizi a quanti piu' fornitori possibili'. Ora l'Agcom ha due mesi di tempo per fare le sue osservazioni. L'invito della Commissione Ue, infatti, e' di non adottare le misure in questione per altri 60 giorni. Periodo durante il quale Bruxelles potrebbe anche chiedere il ritiro del provvedimento.
 
 
 
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