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 MONDO - MONDO - Algoritmo di Facebook confonde persone nere per scimmie
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Notizia 
4 settembre 2021 11:58
 
La questione è più che imbarazzante per Facebook. Uno dei suoi algoritmi ha chiesto agli utenti se volevano vedere più "video di primati" sotto un video tabloid britannico che mostrava persone di colore. Lo fa sapere il New York Times venerdì 3 settembre:
Il video del Daily Mail, che risale a più di un anno fa, è intitolato "L'uomo bianco chiama i poliziotti contro gli uomini di colore in un porto turistico". Mostra solo persone, non scimmie.
Di seguito, la domanda "vedi altri video sui primati?" Con le opzioni "Sì/Rifiuta" sono apparse sugli schermi di alcuni utenti, secondo uno screenshot pubblicato su Twitter da Darci Groves, ex designer del colosso dei social media. "È scandaloso", ha commentato, invitando i suoi ex colleghi di Facebook ad approfondire la questione.
"Questo è chiaramente un errore inaccettabile", ha risposto un portavoce di Facebook, contattato dall'Agence France-Presse. “Ci scusiamo con chiunque abbia visto queste raccomandazioni offensive. L'azienda californiana ha disattivato lo strumento su questo argomento "non appena ci siamo accorti di cosa stava succedendo, in modo da indagare sulle cause del problema ed evitare che si ripetesse", ha precisato.

I limiti dell'intelligenza artificiale
"Come abbiamo detto, anche se abbiamo migliorato i nostri sistemi di intelligenza artificiale, sappiamo che non sono perfetti e che abbiamo dei progressi da fare", ha continuato.
Il caso evidenzia i limiti delle tecnologie di intelligenza artificiale, utilizzate dalla piattaforma nei suoi sforzi per creare un feed personalizzato per ciascuno dei suoi quasi 3 miliardi di utenti mensili. Il social network lo utilizza anche ampiamente nella moderazione dei contenuti, per identificare e bloccare messaggi e immagini problematici prima ancora che vengano visti.
Facebook, come i suoi concorrenti, è regolarmente accusato di non affrontare adeguatamente il razzismo e altre forme di odio e discriminazione. Il tema è tanto più stressante in quanto molte organizzazioni della società civile accusano i social network e i loro algoritmi di contribuire alla divisione della società americana, sullo sfondo delle proteste del movimento per i diritti dei neri Black Lives.
(AFP)
 
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