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 ITALIA - ITALIA - Antitrust. Tetti multe troppo bassi
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Notizia 
8 dicembre 2009 17:17
 
Multe per oltre 31,8 mln di euro, con 209 casi nel 2009. Piu' colpito il settore delle comunicazioni, con 52 casi nelle tlc e 7 nel settore radiotelevisivo, per un totale di oltre 14 mln di euro. Ben rappresentato anche il settore bancario, con 8 casi per un totale di 2mln 110mila euro. L'attivita' dell'Antitrust sul fronte delle pratiche commerciali scorrette, secondo quanto emerge dai dati consultati dall'agenzia stampa Adnkronos, e' stata intensa quest'anno, anche se la legge impone all'Autorita' guidata da Antonio Catricala' un tetto massimo di 500mila euro per ogni sanzione.
COMUNICAZIONI
Spetta al settore il monte sanzioni piu' alto, con un totale di 14 milioni 5mila euro. Nello specifico, si tratta di 52 casi nelle tlc, con tutti gli operatori telefonici coinvolti e un totale di 12 milioni 565mila euro, e 7 nel settore radiotelevisivo per 1 milione 480mila euro.
SERVIZI FINANZIARI
Settore plurisanzionato per l'attivita' di finanziarie nel credito al consumo e dei finanziamenti personalizzati.
In tutto, 35 casi per un totale di 5 milioni 605mila euro di multe.
BANCHE
Gli 8 casi in cui sono scattate le sanzioni dell'Antitrust riguardano Banca popolare di Bari per 'Cartasi' choice' (70mila); in due casi diversi Barclays, per 'Estinzione mutuo' (1.015mila) e 'scegli il 5% netto' (250mila); Banca di Sassari per 'operazioni gratuite illimitate' (95mila); Intesa SanPaolo (325mila) e Bnl (180mila) per 'cancellazione ipoteca'; Chebanca' per 'spot televisivo' (125mila) e Finecobank per 'pubblicita' tasso di interesse' (50mila). Nel settore e' ancora aperto il contenzioso che riguarda le sanzioni sulla portabilita' dei mutui, che sono state annullate dal Tar. Decisione verso cui l'Antitrust ha fatto ricorso al Consiglio di Stato.
Sanzioni piu' alte e nuovi strumenti di prevenzione
Il presidente Catricala', intervistato dall'agenzia stampa, chiede margini piu' ampi di intervento per contrastare le pratiche commerciali scorrette. L'attuale massimo edittale, pari a 500mila euro, spiega, "non ci consente di graduare al meglio le sanzioni in base all'importanza dell'operatore che ha messo in atto la pratica commerciale scorretta, alla gravita' della pratica e alla sua diffusione".
Tuttavia, "accanto a una diversa rimodulazione del sistema sanzionatorio, sarebbe necessario pensare a strumenti che ci consentano di prevenire le scorrettezze commerciali prima che danneggino i consumatori. Ugualmente dovremmo potere intervenire anche quando quelle pratiche danneggiano le piccole aziende, le attivita' commerciali, gli artigiani, i professionisti: si tratta di un'attivita' che ci e' attualmente preclusa dalla normativa".
Catricala' si dice inoltre
"dispiaciuto che sia stato dichiarato inammissibile in Finanziaria un emendamento che ci avrebbe conferito il potere di inibire su scala nazionale l'uso di clausole vessatorie nei contratti di massa e di serie".

 
 
 
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