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 ITALIA - ITALIA - Call center: i 7.500 lavoratori di Wind in sciopero contro le esternalizzazioni
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5 febbraio 2007 0:00
 
I circa 7.500 lavoratori del gruppo Wind hanno aderito in massa allo sciopero nazionale proclamato dalle Rsu e dai sindacati di categoria Uilcom-Uil, Slc-Cgil e Fistel-Cisl contro l'esternalizzazione del call-center di Sesto San Giovanni che impiega 275 dipendenti. Alla manifestazione che si e' svolta questa mattina sotto la sede del Ministero delle Attivita' Produttive a Roma, informa una nota dei sindacati, erano presenti migliaia di lavoratori provenienti delle sedi di Milano (Sesto San Giovanni), Roma, Napoli, Ivrea e Palermo. "E' un segnale forte nei confronti della Wind - ha detto il segretario nazionale della Uilcom, Giorgio Serao - che a questo punto deve rivedere la sua strategia industriale che mira alla creazione di valore e non alla crescita, riducendo l'occupazione".

'La competitivita' delle imprese non puo' essere fatta a discapito dei lavoratori'. Lo ha detto il ministro del Lavoro Cesare Damiano incontrando stamattina dipendenti della Wind che hanno inscenato una manifestazione di protesta a Roma, contro l'esternalizzazione di 270 addetti del call center di Sesto San Giovanni. Damiano ha detto di voler essere presente alla manifestazione per 'un atto di vicinanza ai problemi dei lavoratori. Se non siamo capaci di mettere il lavoro al centro - ha aggiunto - difficilmente l'Italia fara' passi avanti sul terreno della qualita' e dello sviluppo'. Il ministro ha sottolineato l'impegno del proprio dicastero: 'Faremo il possibile - ha detto - ma non faccio promesse a vuoto su cose che sono appese al cielo'. Il sottosegretario al Lavoro Rosa Rinaldi ha successivamente incontrato al ministero una delegazione di manifestanti.

"Esprimiamo la nostra totale solidarieta' ai lavoratori e alle lavoratrici della Wind Telecomunicazioni". Questa la posizione del Prc lombardo nei confronti delle lavoratrici della Wind in sciopero contro il progetto di esternalizzazione del call center di Sesto San Giovanni, vicino a Milano.
Quanto rischia di accadere ai 275 lavoratori di Sesto, in larga parte donne, secondo il consigliere del Prc Luciano Muhlbauer "e' paradigmatico di un modus operandi delle societa' transnazionali. Infatti, una parte significativa delle crisi occupazionali che oggi si consumano in Lombardia non sono provocate da difficolta' aziendali o da bilanci in rosso, bensi' dalla volonta' di realizzare autentici super-profitti o da semplici operazioni finanziarie". Muhlbauer fa notare che la Wind "ha chiuso il bilancio 2006 in attivo, ma il nuovo padrone del gruppo, l'imprenditore e finanziere multinazionale Sawiris, quasi contestualmente con l'uscita definitiva dell'Enel, cioe' del pubblico, dalla proprieta', ha annunciato l'esternalizzazione del call center di Sesto S. Giovanni. Gli obiettivi reali di questa operazione sono tuttora oscuri, ma e' certo che manca qualsiasi piano industriale, che Sawiris ha accumulato debiti in altre sue attivita' in giro per il mondo e che il call center di Sesto e' per certi versi atipico, cioe' quasi tutti i dipendenti sono assunti a tempo indeterminato".
 
 
 
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