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 ITALIA - ITALIA - Call center: Soru, non tutti sono precari e con stipendio da fame
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Notizia 
3 febbraio 2007 0:00
 
"Ho visitato diverse imprese e per mio figlio a 40 anni di carriera chiusa preferisco 40 anni in un call center. Non e' vero che tutti i call center sono precari e danno uno stipendio da fame. Ci sono persone che guadagnano anche migliaia di euro ogni mese e non sono precari". Lo ha detto il presidente della Regione Renato Soru intervenendo a Cagliari all'incontro sul lavoro precario organizzato dalla segreteria regionale dei DS. "Non possiamo - ha aggiunto Soru - non riconoscere che ci sono persone che si riconoscono bene in questo mercato del lavoro. In Sardegna lo scandalo dei cattivi call center lascia in secondo piano altre realta'".
A questo proposito Soru ha citato l'esempio del call center H3G che "da' lavoro a 600 persone tutte assunte a tempo indeterminato e che non e' mai finito sulle pagine dei giornali. Come H3G, ci sono tante altre attivita' dove ci sono persone che non sono precarie ma sono pagate bene. Quanti di noi che vengono dai paesi sanno che c'e' un signore che preferisce lavorare in un cantiere forestale per 6 mesi piuttosto che per un anno? Perche' magari negli altri mesi ha da fare altri lavori e da seguire altre attivita'. Gli atteggiamenti non sono tutti uguali. Ci sono persone che preferiscono andare di 6 mesi in 6 mesi. Su questi temi - ha concluso il presidente della Regione - la politica deve saper discutere con un atteggiamento un pochino piu' largo".
 
 
 
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