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 ITALIA - ITALIA - Cellulari: polemiche sugli effetti dell'abolizione dei costi delle ricariche
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20 febbraio 2007 0:00
 
Le casse dello Stato non sono in pericolo a causa del decreto sulle liberalizzazioni. Il Tesoro risponde punto su punto, in una relazione consegnata alla commissione Bilancio di Montecitorio, alle richieste di chiarimento arrivare dal Servizio Bilancio della Camera. L'abolizione dei costi fissi per le ricariche, mette nero su bianco il governo, non avra' effetti sul gettito Iva, ne' comportera' un aumento delle tariffe. L'abolizione dei costi di ricarica 'non determinera' diminuzione del fatturato del settore per il concomitante effetto, da un lato, della ristrutturazione delle tariffe e, dall'altro, dell'aumento degli acquisti'. Le novita' poi, sempre secondo l'esecutivo, non comporteranno un aumento delle tariffe. Al contrario, grazie alla concorrenza, i costi finali per gli utenti potrebbero diminuire.
Non concorda con tali affermazioni Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia. 'Per giustificare la mancanza di copertura all'articolo 1 del Decreto Legge che abolisce i costi di ricarica per le schede prepagate per i cellulari, il Ministero dell'Economia ha presentato una relazione alla Commissione Bilancio della Camera in cui si legge che 'la norma non comporta un minor gettito per il concomitante effetto, da un lato della ristrutturazione delle tariffe e, dall'altro, dell'aumento degli acquisti. Sull'aumento degli acquisti siamo all'imponderabile (chi telefonera' di piu' o piu' a lungo avendo risparmiato due euro per ricaricare le schede?), mentre sull'aumento delle tariffe, pudicamente indicata dal Mef come 'ristrutturazione', siamo alla certezza. Anche perche' nel suo furore interventista Bersani ha azzerato d'imperio tutti i costi delle ricariche, perfino quindi quello della stampa e della distribuzione delle schede prepagate. Il Mef, comunque, ha ragione: la misura populista di Bersani non potra' che tramutarsi in un aumento delle tariffe. E intanto lo Stato continuera' ad incamerare l'iniquo balzello della tassa di concessione governativa sugli abbonamenti', conclude il deputato. Critico anche l'onorevole Stefano Saglia di Alleanza Nazionale vice Presidente della Commissione Attivita' Produttive. 'La nota del Ministero del Tesoro affermando che la norma sulle ricariche telefoniche 'non comporta un minor gettito per la finanza pubblica' in quanto ci sara' 'una ristrutturazione delle tariffe', scopre il bluff del Governo. Grazie all'improvvisazione dell'Esecutivo gli italiani continueranno a pagare gli extra-costi sotto altra forma. E perche' poi non si discute di carte di credito prepagate? E' evidente che Prodi e Bersani fanno solo il solletico ai poteri forti'.
 
 
 
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