Il governo boliviano ha un "atteggiamento ostile e aggressivo" e mira a un "esproprio" della quota del 50% che Telecom Italia detiene nella Entel, societa' che deve essere nazionalizzata. E' di questa opinione il vicepresidente dell'Europarlamento Mario Mauro (Fi). Per Mauro la Commissione europea dovra' tenere conto della vicenda nel momento in cui avviera' i negoziati con la comunita' Andina per gli accordi di associazione con la Ue.

Il contenzioso tra Telecom Italia e il Governo boliviano va avanti da tempo. L'ultima novita' viene dalla Superintendenza tributaria generale (Stg) che ha ratificato che la compagnia telefonica Entel, controllata dal 1995 da Telecom Italia dovra' pagare al Servizio delle imposte nazionali (Sgn) 434 milioni di bolivianos (pari a circa 41,1 milioni di euro), per non aver pagato le tasse sugli utili rimessi all'estero. Lo ha reso noto la portavoce dell'organismo, Patricia Montano. La portavoce ha anche specificato che, nell'ottobre del 2005, Entel ha trasferito a Euro Telecom Internacional (Eti) 1,6 miliardi di bolivianos (pari a circa 151,7 milioni di euro), senza pagare le tasse, come previsto dalla Legge di riforma tributaria 843. La stessa legge, comunque, come sottolinea l'agenzia di stampa statale Abi, consente alla compagnia di far ricorso alla Corte suprema di giustizia. Secondo fonti giornalistiche locali un funzionario di Entel, che ha chiesto di restare anonimo, ha assicurato in proposito che sara' appunto effettuato tale ricorso contro la misura. Telecom Italia gestisce la compagnia con il 50% delle azioni. Lo scorso aprile, lo Stato ha recuperato il 47% delle azioni che erano nelle mani di due fondi pensione ed avviato un negoziato con Eti per recuperare anche quelle in suo possesso. Tali trattative sono state pero' sospese, anche alla luce delle diverse controversie tra il governo e la compagnia. Da rilevare che, nell'ambito di tale conflittualita', lo scorso 20 maggio la Superintendenza delle comunicazioni ha imposto ad Entel una multa di 29,4 milioni di bolivianos (circa 2,8 milioni di euro) per inadempienze nel servizio telefonico nazionale ed internazionale e per non aver presentato i suoi piani di espansione e di mete qualitative per i prossimi sei anni.