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 ITALIA - ITALIA - Contributi Wind: il Consiglio di Stato chiede nuovi accertamenti
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Notizia 
21 marzo 2007 0:00
 
"E'necessario accertare se nel periodo successivo al pagamento del contributo la Wind abbia scaricato - anche in parte - l'onere economico sugli utenti del servizio, inglobandolo nelle tariffe o comunque nei prezzi della clientela". Lo ha affermato oggi in una ordinanza il Consiglio di Stato, chiamato a decidere in merito all'annullamento, previa sospensione, della sentenza del Tar che ha imposto al Governo di restituire a Wind 30 milioni di euro versati a titolo di contributo, ma non dovuti. Con l'ordinanza in questione i giudici di Palazzo Spada hanno dato alla societa' telefonica e all'Esecutivo sessanta giorni di tempo per integrare con ulteriori documenti le proprie posizioni. L'obiettivo e' verificare se, mediante l'integrale restituzione del contributo, Wind potrebbe trarre un "arricchimento ingiustificato". Una volta acquisita la documentazione richiesta, i giudici potranno fissare l'udienza in cui la vicenda sara' affrontata nel merito.
Lo scorso 18 dicembre il Tar ha accolto il ricorso presentato da Wind per chiedere di ordinare l'esecuzione della sentenza con la quale nel 2004 lo stesso Tribunale aveva disposto l'annullamento del decreto che aveva introdotto nella Finanziaria del 1999 un contributo a carico delle aziende di tlc (3% del fatturato di quell'anno e, a scalare, fino al 2% negli anni successivi). I giudici del Tar hanno dato al ministero dell'Economia e a quello delle Comunicazioni 120 giorni di tempo "dalla comunicazione in via amministrativa" della decisione per dare, "in via solidale", completa esecuzione alla sentenza del 2004, restituendo a Wind la somma indebitamente versata. Lo scorso 23 febbraio i due ministeri si sono rivolti al Consiglio di Stato per chiedere l'annullamento della sentenza del tribunale amministrativo regionale.
 
 
 
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