La francese Vivendi ha chiuso il 2006 con un fatturato che ha sfondato la soglia dei 20 miliardi di euro, tuttavia insufficiente a centrare le attese dei mercati, tra ricavi in lieve calo dalla divisione tlc mobili, una crescita moderata su musica e media e un incremento consistente solo per i videogiochi. Per lo scorso anno il gruppo ha complessivamente fatturato 20,044 miliardi di euro, il 2,87% in più rispetto al 2005, con un rallentamento all'1,2% sull'ultimo trimestre. In media gli analisti stimavano un fatturato da 20,141 miliardi, e nelle contrattazioni pomeridiane a Parigi il titolo Vivendi cede l'1,8% a 31,68 euro. La controllata di telefonia mobile del gruppo, Sfr, prima per ricavi tra le varie divisioni, ha visto il fatturato quasi invariato a 8,67 miliardi di euro (-0,1%). Ancora una volta Vivendi ha imputato questa debolezza al calo di tariffe imposto dall'authority sulle telecomunicazioni transalpina (Arcep), in un contesto di forte concorrenza tra gli operatori. L'aumento del 4% sul numero di abbonati - a quota 17,88 milioni - è stato controbilanciato dal calo del 6,2% sui ricavi medi per cliente, a 455 euro l'anno sulla media 2006 contro i 485 euro del 2005. Moderata crescita invece per i ricavi di Universal Music Group, a 4,95 miliardi da 4,89 miliardi del 2005, con una battuta d'arresto (meno 1,49%) nell'ultimo trimestre. Il dato più forte riguarda infine Vivendi Games, divisione videogiochi, con un fatturato cresciuto del 25,4% a 804 milioni.