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 ITALIA - ITALIA - Infrastrutture tlc. L'Agcom: utilizzare il 'tesoretto'. No di Gentiloni
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21 maggio 2007 0:00
 
Per infrastrutturare il paese con reti di telecomunicazione di nuova generazione 'la spesa e' forte, da 8 a 15 miliardi di euro', indica il presidente dell'autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabro'. 'Se il cosiddetto tesoretto deve servire anche per infrastrutture e innovazione, quale innovazione puo' essere piu' importante delle reti di nuova generazione? Serve il contributo di tutti, delle imprese, ma anche di governo, istituzioni, enti locali'.
Per le infrastrutture di tlc ci saranno piu' risorse, ma non verranno attinte dal tesoretto. E' sta la replica del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni. Per il ministro, 'il prossimo Dpef sara' piu' esplicito nell'indicare questo come uno dei grandi obbiettivi strategici del paese, e cosi' verranno associate a questo obbiettivo piu' risorse pubbliche rispetto a quelle oggi sul tappeto, che sono circa 250 milioni, cose modeste'. Gentiloni indica che il governo lavora anche sul fronte dei fondi europei e ribadisce che per le tlc non pensa al tesoretto: 'Non ho volutamente usato questa parola per evitare che qualcuno dica: anche la larga banda nel tesoretto. Non partecipo a questa discussione, del tesoretto non chiederemo una lira'.
Separazione della rete. Nel confronto tra Autorita' Tlc, Telecom Italia e gli altri operatori, sulla possibilita' di arrivare ad una separazione funzionale della rete di telefonia fissa, 'credo che l'obiettivo, anche dell'Authority, sia arrivare ad una intesa, a non imporre niente a nessuno'. Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, lo ha detto indicando che il documento presentato dall'Autorita' per avviare il confronto e' 'una ottima base: il confronto va avanti su questa base qualificata'. Quanto all'intervento del governo, per dare piu' poteri all'Autorita', 'non credo - dice Gentiloni - che il fatto che il parlamento, su nostra proposta, approvera' una specificazione rafforzativa dei poteri dell'Autorita' possa alterare il dialogo in corso tra Telecom, gli altri operatori, e l'Authority'.
Arrivare ad una separazione funzionale della rete di telefonia fissa di Telecom Italia rappresenta 'il confine estremo dove spingere i poteri dell'Autorita' nel quadro delle regole nazionali e comunitarie'. Il presidente dell'Autorita' Tlc, Corrado Calabro'. Per Calabro' e' 'una soluzione utile, anche se non ideale per quanto riguarda le prospettive di costruire una rete di nuova generazione'. Spiega infatti che una separazione funzionale della rete di Telecom 'affronterebbe alla radice il problema di garantire a tutti gli operatori grande potenzialita' di sviluppo e concorrenza aperta', e anche 'un presupposto per valorizzare e sviluppare la rete, ma non risolve del tutto questa questione perche' di per se' non garantisce gli investimenti, anche se regole chiare sulla remunerazione del capitale investito puo' rappresentare sicuramente un miglioramento rispetto alla situazione attuale'.
 
 
 
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