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 SVEZIA - SVEZIA - Internet: inefficacia della legge antipirateria
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Notizia 
23 giugno 2009 0:00
 
A fine febbraio, les Echos rivelava che, secondo la Commissione Generale francese delle tecnologie e l'informazione, Hadopi sarebbe costata "almeno" 70 milioni di euro "all'insieme degli operatori fissi nel periodo 2009-2012". Seguiva la domanda: chi paghera'? La Federazione delle telecomunicazioni (FFT) sosteneva che, in base al principio d'uguaglianza degli oneri pubblici -principio costitutivo del diritto francese-, lo Stato non potesse far pesare sugli operatori i costi di un provvedimento d'interesse generale estraneo alla loro attivita'. Ma nei giorni successivi la ministra della Cultura sosteneva che "la pirateria costa molti soldi in banda passante" ai fornitori d'accesso a Internet, e che con la nuova legge(dissuasiva del download) avrebbero senz'altro risparmiato.
L'esperienza svedese da' pero' ragione ai provider. A fine febbraio, il Parlamento svedese ha adottato una nuova legge piu' severa contro il prelievo di contenuti protetti. La trasposizione della direttiva europea, IPRED, consente a chi ne ha il diritto di adire la via giudiziaria per ottenere da un fornitore informazioni su un internauta sospettato di download illegale. Il giorno dell'entrata in vigore della legge, primo aprile, la societa' Netnod Internet Exchange, specializzata nel misurare il traffico in Internet, ha in effetti rilevato un riduzione da 120Gbps a 80Gbps: un calo del 33%. Ma e' durato poco. "Oggi, il traffico e' tornato ai livelli dello scorso settembre", segnala Henrik Bergqvist della Cisco svedese. E secondo il sito norvegese digi, il traffico supera quello dell'estate scorsa, con tendenza al rialzo. Come dimostra anche la lettura delle rilevazioni annuali di Netnod Internet Exchange.
Cio' contraddice la previsione di un risparmio diretto realizzato dai fornitori mediante una legge piu' severa contro il downaload di file protetti. Idem sull'effetto "paura del poliziotto" della legge. Da notare che, quand'anche si producesse un calo costante del traffico, nessuna ricerca ha mai dimostrato che cio' porterebbe a un aumento delle vendite di musica o film, ne' della cifra d'affari delle industrie del divertimento.
 
 
 
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