'La governance di Telco (la nuova societa' che controllera' Telecom, nrd) sara' articolata secondo criteri di proporzionalita'' che prevedono 'maggioranze qualificate - il cui raggiungimento implica l'assenso di Telefonica -relativamente ad alcune operazioni di particolare rilievo' tra le quali sono comprese 'quelle suscettibili di modificare l'assetto azionario (scissioni, fusioni ed aumenti di capitale riservati). Lo si legge nella nota con cui Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Sintonia hanno risposto alla Consob che chiedeva spiegazioni sul 'disallineamento' dei comunicati dei nuovi soci di controllo italiani di Telecom e quello di Telefonica.
Se le maggioranze qualificate non fossero raggiunte, prosegue la nota, 'si determinera' una situazione di 'stallo' e le relative deliberazioni potranno essere assunte a maggioranza, fatto salvo il diritto dei soci dissenzienti di uscire dalla compagine azionaria di Telco'.
Inoltre nel caso di 'disinvestimenti esteri del valore eccedente i quattro miliardi di euro' o nel caso Telecom intendesse 'stringere alleanze strategiche di rilievo con operatori nel campo delle telecomunicazioni, Telefonica, se dissenziente, avra' diritto di uscire dalla compagnie di Telco per mezzo di apposita scissione'.
Per quanto riguarda la politica dei dividendi, altro passaggio su cui la Consob ha chiesto chiarimenti, i nuovi soci italiani di controllo di Telecom precisano che - a livello di Telco e non di Telecom - e' 'stabilito un quorum qualificato per la determinazione della politica dei dividendi' il cui 'mancato raggiungimento non dara' luogo alla situazione di 'stallo'' descritta in precedenza.