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 ITALIA - ITALIA - La lunga giornata di Telecom Italia
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16 febbraio 2007 0:00
 
"Il riacquisto da parte pubblica della rete di Telecom Italia sarebbe un errore". Lo dice il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, in un'intervista a "Il Sole 24 Ore" in cui sottolinea che compito dello Stato e' "fissare le regole" e che, a proposito delle reti di prossima generazione l'obiettivo "di legislatura e' la copertura da servizio universale per la banda larga". Gentiloni comunque, rispondendo sull'ipotesi di un ingresso di Telefonica nel capitale della controllante di Telecom, Olimpia, afferma che "il Governo sottolinea due esigenze: e' bene che il controllo della rete di Tlc resti all'Italia e servono certezze sugli investimenti, superando lo squilibrio tra distribuzione di dividendi e investimenti", aggiungendo di avere "piena fiducia" nell'impegno del presidente di Telecom Italia Guido Rossi. Intanto sempre "Il Sole 24 Ore" scrive che giovedi' 22 la task force dell'Autorita' Tlc presentera' al presidente Calabro' e ai commissari la relazione tecnica sulla separazione della rete di accesso di Telecom e che una decisione sul futuro del network sara' presa entro l'estate. Gentiloni parla anche di tv e della polemica con Mediaset sul tetto pubblicitario al 45% previsto dal suo disegno di legge, negando che il gruppo perdera' un terzo del fatturato: "Il superamento della soglia comporta dei rimedi anticoncentrazione: riduzione degli affollamenti pubblicitari e migrazione anticipata di reti. Sara' il mercato - sottolinea il ministro - a decidere gli spostamenti di pubblicita' ma certo non stiamo parlando di quel terzo del fatturato di cui parla Mediaset". Zam

?'Quello che dice il ministro Gentiloni e' ragionevole e sono completamente d'accordo sul fatto che il controllo della rete Telecom debba rimanere in mani italiane': e' la senatrice dei Verdi Anna Donati, presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, a commentare cosi' quanto affermato dal titolare delle Comunicazioni sulla necessita' che la rete Telecom resti privata e con il controllo italiano. Nell'auspicare che dia 'risultati' il lavoro sulla separazione della rete cui sta lavorando un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della societa' telefonica e dell'Autorita' per le comunicazioni, perche' solo questa separazione garantisce una 'reale concorrenza', Donati solleva tuttavia il problema di un eventuale accordo con Telefonica per l'ingresso di quest'ultima in Olimpia, la holding che controlla Telecom. 'In questo caso non si puo' escludere del tutto l'intervento dello Stato che anzi sarebbe auspicabile. Questo non vuole dire necessariamente 'ripubblicizzare' la rete: un intervento si potrebbe concretizzare in misure diverse ma comunque atte a garantire la priorita' del controllo in mani italiane. La rete di tlc infatti e' un asset fondamentale per il paese e il governo non potrebbe rimanere inerte'.?

La rete Telecom deve restare privata anche perche' 'sarebbe impossibile' un intervento dello Stato per un ritorno in mano pubblica. E' il deputato di An Stefano Saglia a sottolinearlo, commentando con l'Adnkronos l'intervista del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni che al 'Sole 24 Ore' ha espresso il convincimento che la rete dell'ex monopolista deve restare privata con il controllo italiano. Se per Saglia il tema dell'italianita' 'e' anacronistico' poiche' quello che va considerato e' 'il progetto industriale', 'per come sono state gestite le privatizzazioni nel settore delle tlc bisogna fare i conti con il fatto che la rete e' proprieta' di un privato e che l'esborso necessario per un riacquisto da parte dello Stato e' impossibile'. Cio' detto a giudizio del deputato di An, 'sarebbe importante che il controllo andasse a un soggetto in grado di esercitare una funzione 'pubblica' perche' il nodo importante e' la terzieta' ovvero il fatto che operatori terzi possano accedere alla rete di Telecom. In questo senso si potrebbe pensare ad una public company ovvero a una societa' quotata in borsa, con un azionariato diffuso e con manager indipendenti'. Su questa strada 'il governo e la politica potrebbero esercitare una 'moral suasion' perche' non si puo' pensare a un intervento dirigistico'.Infatti 'piu' che un'azione legislativa e' necessaria un'azione regolatrice che puo' fare solo l'Autorita' per le comunicazioni: e l'Agcom deve dimostrare di essere all'altezza'.?

Il riassetto di Telecom Italia e' questione di poche settimane, forse alcuni giorni e, secondo quanto scrive oggi Il Sole 24 Ore, nelle ultime ore sarebbe entrato in scena un nuovo attore: Lehman Brother, guidata da Ruggero Magnoni, si starebbe muovendo per conto di una cordata italiana che offre 2,6-2,7 euro per azione. Lehman si andrebbe cosi' ad affiancare, nella partita sul riassetto, alla spagnola Telefonica, con cui sono ufficialmente in corso contatti per un ingresso di minoranza in Olimpia, la societa' che controlla il 18% di Telecom. Non sarebbero uscite di scena, prosegue il quotidiano, nemmeno France Telecom e Telia-Sonera e sullo sfondo restano anche gli indiani di Hinduja e i russi di Sistema.?

La Telecom e' uscita da In.Va spa vendendo, per 1,3 mln di euro, la propria partecipazione azionaria; 350.000 quote le ha rilevate la Regione autonoma Valle d'Aosta, le restanti 50.000 l'Usl della Valle d'Aosta. L' Inva, il cui azionariato e' da ieri totalmente pubblico, e' stata costituita con legge regionale n. 81/1987 per la realizzazione e la gestione del sistema informativo della Regione, degli enti pubblici territoriali valdostani, dell'Usl, in possesso della qualita' di soci. L'Assessore Regionale al Bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, ha espresso 'piena soddisfazione per l'operazione'. 'Il nuovo assetto societario permettera' alla Regione il rafforzamento del proprio ruolo nell'innovazione e nella ricerca tecnologica finalizzato alla realizzazione della societa' dell'informazione, e costituisce, nel medio termine, un'opportunita' per altri enti pubblici valdostani'. In origine il capitale di Inva era stato sottoscritto per il 40% da Regione VdA, 15% Comune di Aosta per il 15%, 5% Usl, 40% Olivetti (Ing. Camillo Olivetti & C. S.p.A.) che a seguito delle diverse operazioni societarie di questo, in ultimo, e' confluita in Telecom Italia spa. La nuova composizione azionaria ora vede la Regione VdA detenere il 75% del capitale, mentre il restante e' sottoscritto da Usl Valle d'Aosta 10% e Comune di Aosta 15%. La societa', che occupa 150 dipendenti ed ha un capitale sociale di 520.000 euro, ha realizzato, nel 2006, un fatturato di circa 20 milioni di euro.??

All'ordine del giorno del Cda di Telecom che sta per avere inizio nella sede milanese di Piazza Affari c'e' solo il tema della riorganizzazione concentrata in particolare sulle risorse umane. E' quanto dichiarato dal consigliere, Jean Paul Fitoussi, prima di fare il proprio ingresso nella sede di Telecom Italia. Il consigliere ha poi precisato che non sono all'ordine del giorno ne' il tema Olimpia, ne' quello relativo all'ipotesi di cessione di Tim Brasil. In particolare per quanto riguarda l'ipotesi di ingresso del gruppo Telefonica in Olimpia, holding che controlla il 18% di Telecom, Fitoussi ha dichiarato "di non essere ancora abbastanza informato e che comunque i rumors non sono il pane di un Cda". In generale Fitoussi ha dichiarato di aspettarsi "delle belle decisioni" dal Cda che, ha ribadito, sara' concentrato su aspetti riorganizzativi e in particolare sulle risorse umane.?

E' terminato dopo circa tre ore e mezza il Cda di Telecom Italia convocato per l'esame del nuovo modello organizzativo del Gruppo e delle vicende e del rapporto del Comitato per il controllo interno sulla security. Uscendo dalla sede di Telecom, il consigliere Diana Bracco rispondendo una precisa domanda su Telefonica ha risposto: "Ne abbiamo parlato, ci sara' un comunicato". "Molto soddisfatto della riunione come sempre" si e' detto invece il consigliere Luigi Fausti.?
Il Cda di Telecom Italia, riunito oggi sotto la presidenza di Guido Rossi, ha valutato positivamente e approvato il nuovo assetto organizzativo della societa' varato il 22 gennaio scorso e basato su quattro divisioni (Domestic Fixed Services, Domestic Mobile Services, Top Clients & ICT Services e Technology), oltre a Tim Brasil e alle attivita' wholesale nazionali ed internazionali, alle dirette dipendenze dell'Ad Riccardo Ruggiero. La nuova struttura, che risponde alle esigenze di garantire una maggiore flessibilita' operativa, alla luce degli importanti cambiamenti tecnologici e del contesto competitivo nazionale e internazionale, agevolera' la realizzazione delle linee strategiche della convergenza tra comunicazioni fisse, mobili, internet a banda larga e contenuti media.

Il nuovo assetto organizzativo ha trovato completamento nella nomina di quattro Direttori Generali nelle persone di Massimo Castelli (Domestic Fixed Services), Luca Luciani (Domestic Mobile Services), Enrico Parazzini (Finance Administration and Control) e Stefano Pileri (Technology).

Il Consiglio ha altresi' valutato positivamente la nomina di Damiano Toselli, con il ruolo di Responsabile Security nell'ambito della Funzione di Gruppo Human Resources Organization and Security, e di Federico Maurizio d'Andrea come Responsabile della Funzione Audit.

Il Cda ha poi esaminato il rapporto del Comitato per il controllo interno e per la corporate governance su sicurezza della rete, dati di traffico e vicende concernenti la funzione Security, facendo proprie le conclusioni e accogliendo le proposte formulate nel documento. A questo riguardo, al fine di assicurare la massima trasparenza nei confronti dell'Autorita' di vigilanza e del mercato, la relazione sara' trasmessa alla Consob e pubblicata sul sito internet clicca qui.?

Il Cda di Telecom Italia, confermata la strategicita' delle attivita' della controllata Tim Brasil, ha ritenuto di non accettare le offerte di acquisto pervenute. Il Consiglio ha del resto preso atto con soddisfazione che Tim Brasil sta ottenendo grandi successi, nonostante il mercato molto competitivo, distinguendosi per l'eccellenza tecnologica e la qualita' dei servizi offerti.?La relazione del Comitato per il controllo interno e per la corporate governance di Telecom Italia su sicurezza della rete, dati di traffico e vicende concernenti la funzione Security verra' trasmessa alla Consob e pubblicata sul sito della societa'. Ne da' notizia la compagnia telefonica, dopo che il cda ha esaminato il documento, facendone proprie le conclusioni e accogliendo le proposte. La decisione e' stata presa "al fine di assicurare la massima trasparenza nei confronti dell'Autorita' di vigilanza e del mercato". La relazione dovrebbe essere pubblicata nei prossimi giorni.

La spagnola Telefonica punta al 51% di Telecom Italia. E' un obiettivo di medio termine, da raggiungere dopo l'acquisizione iniziale del 18% della societa' italiana di cui si sta discutendo in questi giorni. Lo scrive oggi il "Wirtschaftswoche" citando fonti vicine alla societa' spagnola e aggiungendo ulteriori particolari alle informazioni diffuse in Italia dal Sole 24 Ore. Interpellata dal settimanale, una portavoce di Telefonica si e' limitata a dichiarare: "Stiamo parlando con Pirelli".

?Telecom Italia sotto osservazione a Piazza Affari nel giorno in cui il cda della societa' ha dato il via libera alla costituzione di quattro divisioni e ha deciso di non vendere Tim Brasil. I titoli dell'azienda di telefonia stanno vantando un progresso dell'1,9% attestandosi a 2.4 euro. I volumi sono consistenti: sono state trattate 225 milioni di azioni, pari quasi all'1,7% del capitale ordinario. Il consiglio di amministrazione della compagnia telefonica, terminato poco fa, ha approvato il nuovo assetto organizzativo della Telecom, varato il 22 gennaio scorso e basato su quattro divisioni. E' stato inoltre deciso che Tim Brasil viene considerata strategica e pertanto non sono state accettate le offerte messe sul piatto. La mossa e' stata interpretata da alcuni analisti come una conferma al fatto che siano in corso trattative con Telefonica e che queste siano potenzialmente finalizzate a raggiungere un accordo di natura industriale. Le sinergie tra i due gruppi, almeno secondo il giudizio degli esperti, si realizzerebbero infatti soprattutto in Brasile, Argentina e Germania. D'altra parte la partita non sara' facile visto che dovra' fare i conti con la politica, che proprio nei mesi scorsi ha fermato l'operazione di fusione tra Abertis e Autostrade. Del resto oggi stesso dalle pagine de Il Sole 24 Ore il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che un eventuale ingresso di Telefonica nel capitale di Olimpia, la scatola che controlla il 18% di Telecom Italia, e' una decisione che spetta agli azionisti. Tuttavia, ha sottolineato il politico, il governo sottolinea due esigenze ovvero che "e' bene che il controllo della rete di tlc resti all'Italia e che servono certezze sugli investimenti, superando lo squilibrio tra distribuzione dei dividendi e investimenti". Gli analisti sono quindi cauti nel prospettare scenari.?
Gli esperti di Rasbank, ad esempio, hanno asserito che "e' prematuro speculare sull'impatto positivo di un'eventuale integrazione di Telecom con Telefonica dopo un eventuale suo ingresso in Olimpia. Al momento i movimenti in alto della catena di controllo hanno come unico effetto di mantenere lo status quo del gruppo, in attesa di avere certezze sul fronte azionario che diano anche certezze sull'impostazione strategica della societa'" gli esperti hanno quindi confermato la raccomandazione di 'neutral'.

 
 
 
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