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 ITALIA - ITALIA - Operatori mobili virtuali: l'Agcom non e' soddisfatta
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Notizia 
19 aprile 2007 0:00
 
L'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni ha deciso di riaprire l'analisi del "mercato 15", su accesso e raccolta delle chiamate nelle reti telefoniche pubbliche mobili, che riguarda gli accordi per gli operatori virtuali. L'Autorita', come appreso da Radiocor, ha un termine di 180 giorni per analizzare nuovamente il mercato e, se ne ricorrono le condizioni, imporre l'obbligo agli operatori del mobile di concludere intese con quelli di rete fissa. In questo caso, si passerebbe dunque dalla moral suasion usata finora dall'Autorita' guidata da Corrado Calabro' all'imposizione di un vero e proprio obbligo di natura regolamentare. Relatori sono i commissari Enzo Savarese e Roberto Napoli. Il Garante aveva gia' aperto un'indagine sul "mercato 15" conclusa a gennaio con la valutazione che le condizioni competitive del mercato erano sufficienti.
Oltre all'Autorita' per le Comunicazioni, sugli accordi per la realizzazione di operatori virtuali ha i fari puntati anche l'Antitrust. Al Garante ha infatti fatto ricorso un gruppo di operatori fissi guidati da Tele2 che accusa i tre operatori mobili Wind, Vodafone e Tim di bloccare di fatto le intese.
Gli operatori mobili virtuali finora non sono decollati. Accordi sono stati sottoscritti da Tim e Vodafone con Coop, Poste Italiane e Carrefur, ma ancora non sono partite le offerte verso i consumatori. L'Agcom, pero', vuole che siano conclusi accordi con gestori telefonici gia' operativi nella telefonia fissa. Su questo fronte l'unico contratto al momento e' quello concluso tra Vodafone e British Telecom, che opera nella telefonia fissa con Albacom. A seguito di questa intesa, l'Antitrust ha deciso di riesaminare gli impegni, in un primo momento ritenuti insufficienti, proposti da Vodafone per concludere l'istruttoria secondo il decreto Bersani.
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