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 ITALIA - ITALIA - Di Pietro: nessun limite alla proprieta' italiana su Telecom
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Notizia 
19 febbraio 2007 0:00
 
"Siamo europei e come tali non poniamo alcun limite alla proprieta' italiana o straniera della telefonia o delle reti". E' quanto ha detto il ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, spiegando la posizione ''personale e del governo che rappresento" in merito al possibile ingresso di Telefonica in Telecom Italia. Secondo Di Pietro, comunque, "non e' che uno straniero possa venire in Italia e fare shopping come se niente fosse" perche' "i problemi da considerare sono i piani industriali, gli investimenti proposti e la sicurezza che l'investitore sia affidabile", ma soprattutto occorre ''essere certi che l'operazione sia conveniente per il Paese". Una circostanza, quest'ultima che, a detta del ministro, non si era verificata "con il progetto di fusione tra Autostrade e Abertis".
In ogni caso ''non importa la nazionalita' di chi acquista azioni, ma la serieta' del suo progetto industriale e la credibilita' dell'impresa che rappresenta".
Alla domanda se la rete telefonica potra' essere scorporata o dovra' restare italiana, Di Pietro ha risposto: ''Abbiamo sempre sostenuto che quando un bene o un asset pubblico vanno a un soggetto terzo bisogna sapere esattamente a chi vanno". Il ministro ha poi ricordato la propria contrarieta' al fatto che "Wind andasse ad un soggetto strano legato ad una serie di soggetti strani contigui anche con l'ex rais Saddam''. Per quanto riguarda la rete Telecom ''l'Italia deve sapere se c'e' un grande imprenditore oppure il Toto' Riina o il Bin Laden di turno che si vuole impadronire di asset strategici per obiettivi che non sono democratici''.
 
 
 
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