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 ITALIA - ITALIA - Il salvataggio Telecom e' diventato affaire bancario
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Notizia 
15 marzo 2007 0:00
 
Il salvataggio di Telecom Italia ormai e' diventato "bancario". Un'operazione che pero' nulla ha in comune col rilancio della Fiat, parte del merito va proprio agli istituti di credito. Nel caso di Fiat, infatti, l'azionista di riferimento (gli Agnelli) dopo anni riaprirono il portafogli per ricapitalizzare l'azienda, accettando il rischio di impresa. Nel caso di Telecom, invece, le banche acquistando l'80% di Olimpia -che detiene il 18% dell'ex monopolista- dalla Pirelli di Marco Tronchetti Provera, diverrebbero nuovo azionista di riferimento. Nulla di piu'. Intanto il mercato azionario esulta e il Governo incoraggia. Le banche ci stanno pensando. In prima fila Intesa Sanpaolo, Capitalia e Mediobanca con Generali sono impegnate, per ora ancora in ordine sparso, a definire un intervento, che potrebbe coinvolgere anche istituti esteri, cosi' da suddividere, come avviene di norma in operazioni di questo tipo, il rischio dell'investimento. E starebbero gia' ragionando sul profilo del management che dovra' traghettare il gruppo in una nuova fase. Anche Unicredit, malgrado la freddezza espressa nei giorni scorsi dall'ad Alessandro Profumo, 'sta osservando la questione', ha affermato il presidente Dieter Rampl, senza tuttavia indicare se Piazza Cordusio aderira' a un'eventuale cordata.
Ad avallare una soluzione bancaria, che dovrebbe definirsi, nel caso, entro i primi di aprile in tempo per consentire ai nuovi azionisti presentare una lista di candidati per il nuovo cda all'assemblea di Telecom del 16 aprile, e' intervenuto nel frattempo il presidente dell'Abi Corrado Fissola. Le banche 'hanno sempre cercato di fare la loro parte e anche oggi continuano a farla', ha osservato riguardo all'appello del governo agli investitori italiani per intervenire in Telecom. Sul fronte politico si e' consumata intanto una polemica a distanza fra il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro il presidente di Pirelli, accusato di 'condotta irresponsabile'. Alle parole del ministro, secondo cui Telecom 'negli ultimi anni ha distribuito la quasi totalita' dei dividendi ai suoi azionisti, mantenendo e aumentando il proprio debito e procrastinando cosi' investimenti necessari', Tronchetti ha replicato tramite un portavoce. 'Nel periodo 2001-2005, nel corso della presidenza di Marco Tronchetti Provera, Telecom Italia e' stato l'operatore europeo di telecomunicazioni che ha destinato agli investimenti la percentuale piu' elevata di fatturato (oltre il 17%, come risulta dai bilanci aziendali)'.
'Verifichiamo anche oggi dichiarazioni che denotano poca cultura di impresa. Non ci piace il tentativo, sul caso Telecom, di fare l'imprenditore da parte di una politica debole', e' stato il commento del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. Da parte sua il ministro per lo Sviluppo, Pierluigi Bersani, all'indomani dell'interesse per Telecom espresse da Mediaste, ha detto che 'non ci interessano nomi e cognomi. Non discuto di singole vicende che sono nelle mani degli azionisti, dei protagonisti finanziari e industriali. Dico solo che il sistema Italia e' in grado di esprimere potenzialita''. Peraltro, ha dichiarato piu' tardi Bersani, nessuno 'impedisce a Telefonica di fare un'offerta'. Favorevole all'opzione bancaria e' anche la Uilcom che vede una struttura da pubblic company nel futuro dell'ex monopolista.
 
 
 
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