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 ITALIA - ITALIA - Stranieri in Telecom: al Governo fanno meno paura
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Notizia 
26 marzo 2007 0:00
 
Governo spettatore nella vicenda Telecom, senza preclusioni agli investimenti stranieri nel settore delle telecomunicazioni. Il presidente del Consiglio Romano Prodi, in visita ufficiale a San Paolo risponde con cautela alle domande su Olimpia e il riassetto azionario ma torna a ripetere un concetto che aveva gia' espresso il ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani, a Londra qualche settimana fa. E' un problema che riguarda esclusivamente Telecom e non il Governo. Confermo solo che non c'e' nessuna preclusione a investimenti stranieri in Italia, anche nel settore delle telecomunicazioni, dove la presenza straniera e' fortissima. Delle prime sei imprese italiane di tlc cinque non sono di capitale italiano. Non ci puo' essere dimostrazione di apertura maggiore di questa'. Le trattative di Pirelli con gli spagnoli di Telefonica pero' si sono interrotte e, a meno di un suo coinvolgimento nel piano che le banche stanno studiando per il riassetto di Olimpia (la societa' che controlla il 18% circa di Telecom), per ora i soggetti stranieri che sarebbero pronti a scendere in campo sono gli istituti finanziari, da Deutsche Bank a Jp Morgan. Ultimo, in ordine di tempo, ad ammettere di osservare con attenzione la vicenda e' Permira, fondo di private equity europeo.
'Se le banche entrano in un certo settore e' etico, se lo fa qualcun altro e' conflitto d'interessi. Uno che ha in pancia il 'Corriere della Sera' avra' piu' o meno lo stesso conflitto d'interessi di uno che e' dentro una tv', afferma da parte sua il presidente di Mediaset, Fedele Gonfalonieri. Nel fine settimana era stata rilanciata l'ipotesi di un intervento di Mediaset col possibile acquisto di una quota del 5% di Olimpia al fianco di altri industriali che significherebbe, calcolano gli analisti, a base 2,7 euro per azione, un esborso di 195 milioni di euro.
 
 
 
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