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 ITALIA - ITALIA - Telecom Italia: Capezzone contro la soluzione 'bancaria'
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Notizia 
16 marzo 2007 0:00
 
"Mentre la trattativa con la spagnola Telefonica avveniva all'interno di uno scenario industriale di grandissimo interesse per ambo le parti, ignorato dallo sciocco coro 'italianita', italianita', la soluzione legata all'intervento delle banche sembra invece, almeno finora, priva di una visione, di un progetto industriale vero e proprio". Lo afferma Daniele Capezzone, presidente della commissione Attività Produttive della Camera a proposito delle ipotesi sul riassetto dell'azionariato di Telecom Italia. Anche nel caso delle Generali "mi pare che le esigenze di 'equilibrio tra poteri' prevalgano sulla prospettiva, sul disegno, su una chiara indicazione progettuale. E, per essere ancora più chiari, sia i protagonisti di questo bipolarismo politico che quelli di questo bipolarismo bancario non sembrano avere un progetto neppure per il Paese. Di qui, nella politica, la crisi dei due schieramenti; e nell'economia, una notevole incapacità di giocare e vincere partite su scala internazionale". A deludere di piu' Capezzone e' la politica e in particolare il governo dove, "con l'attivismo di alcuni e il silenzio di altri, la logica dell'influenza di potere e della manovra neodirigista prevale nettamente rispetto ad una limpida impostazione di mercato". La vicenda Telecom oggi, e molto presto la vicenda Generali, conclude "offrono l'occasione per assistere ad una pax (o ad un pacs?), insomma ad una sorta di armistizio sia all'interno del bipolarismo politico sia all'interno del 'bipolarismo bancario' Bazoli-Geronzi. Lo ripeto da molto tempo: gli elementi 'stabilizzanti' prevalgono su quelli 'destabilizzanti', e la prospettiva di un 'pareggio' sembra perseguita da molti".
 
 
 
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