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 ITALIA - ITALIA - Telecom Italia: consiglio di amministrazione decisivo
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Notizia 
15 febbraio 2007 0:00
 
Si stanno giocando in queste ore due partite decisive per il futuro degli assetti finanziari del Paese. Domani si riunisce il consiglio di amministrazione di Telecom e viene attesa una conclusione, almeno parziale, sullo stato delle trattative per la fusione (sfumata lunedi' scorso) tra Mittel e Hopa, la vecchia creatura di Emilio "Chicco" Gnutti. Le partite sembrano parzialmente intrecciate, perche' all'interno di Hopa c'e' un bel pacchetto di azioni Telecom Italia e quindi la possibilita', nonostante tutte le precisazioni, che il colosso telefonico debba calibrare con attenzione piano industriale e management. Domani il board di Telecom affrontera' solamente la riforma della security, ma non sara' possibile trascurare, almeno con degli accenni, sia alle linee del piano industriale che dovra' essere affrontato in aprile, sia alle vicende connesse all'azionariato, con la discesa in campo della spagnola Telefonica, interessata a rilevare una quota di minoranza piu' che consistente in Olimpia, la Holding che fa a capo a Marco Tronchetti Provera e che controlla Telecom.
Per Telecom si tratta di una svolta significativa, perche' sono passate troppe settimane in cui tutti i problemi del colosso telefonico italiano venivano "pasticciati" tra security, necessita' finanziarie e piani di sviluppo con tanti interessi diversi. L'impressione e' stata quella che spesso si e' calcato la mano continuamente sui problemi della security, sullo scandalo delle intercettazioni telefoniche, per dare quasi una frenata al rilancio di Telecom Italia, un fatto che e' necessario a tutto il Paese. Prima che scoppiasse l'11 settembre 2006, con l'arrivo alla presidenza di Guido Rossi, si era rimasti alle trattative sfumate con Rupert Murdoch e poi alla durissima contrapposizione tra Governo e Marco Tronchetti Provera. Tutto quanto, in questi mesi, e' stato avvolto in un lavoro di "sistemazione" della security di Telecom (anche di fronte alle inchieste delle procure) e alla possibilita' che l'azienda privata (c'e' da sottolineare privata) Telecom potesse finalmente trovare nuovi soci e approntare grandi investimenti per un piano industriale di grande portata europea. Il fatto che per Telecom si siano "messe a sentinella" due corazzate come Mediobanca e Generali puo' forse essere dispiaciuto a qualcuno, che gia' pensava a una Telecom, almeno in alcune sue parti ("rete fissa" e altri settori) magari partecipate direttamente dallo Stato o attraverso altre forme di neo-irizzazione.
Qui c'e' un punto nodale, che nel giro di un mese, una volta definita la questione security, va affrontato. È giusto che Telecom resti con una salda conduzione italiana, con un management che risponda soprattutto alle esigenze di una societa' italiana. Ma sarebbe anacronistico pensare di "fare le pulci" a ogni nuovo socio, in questo caso alla spagnola Telefonica con retro-pensieri, che alla fine inducano a ripensamenti sul possibile e dichiarato investimento. Forse qualcuno si dimentica che gli investimenti esteri nel nostro Paese, anche dopo la mancata fusione Auto-Abertis, sono sempre piu' in calo. Secondo le classifiche l'Italia e' arrivata al di la' dell'ottantesimo posto per attrazione in investimenti esteri. Sembra un Paese che non attrae piu'. Di fronte a tutti questi fatti, in sintesi, se non domani, almeno nelle prossime settimane si dovrebbe alla fine comprendere se Telecom avra' un'autonomia di movimento come azienda privata, libera da qualsiasi tipo di "piano artigianale" consigliato. È in questo senso che la partita tra Mittel e Hopa si lega a tutta la vicenda Telecom. La Nuova Mittel di Giovanni Bazoli e' la "perla" finale di una lunga collana di successi che parte dalla grande aggregazione di Santintesa
 
 
 
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