Attivavano, in diversi comuni d'Italia, decine di linee telefoniche fisse generando, poi, un notevole flusso di telefonate verso numeri a tariffazione speciale (899). Questo il 'cuore' dell'attivita' criminosa ai danni della Telecom portata alla luce dalla Squadra Mobile della Questura di Ascoli in collaborazione con lo Sco.
L'operazione 'Hot line', illustrata stamane in una conferenza stampa, e' scattata alle 4, e ha visto impegnati circa 150 agenti in provincia di Ascoli, Roma, Napoli, Palermo, Perugia, Bari, Pescara, Chieti, Genova, L'Aquila, Trapani, Arezzo e Teramo: 29 gli arresti; 34 gli indagati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa con l'aggravante del numero dei partecipanti, piu' di 10. Ingente il danno patrimoniale: oltre 1 milione di euro. Gli agenti hanno eseguito anche 34 perquisizioni e sequestrato varia documentazione. Gli indagati reperivano abitazioni in cui venivano attivate utenze telefoniche Isdn per generare numerose telefonate verso le utenze a tariffazione speciale; il gruppo si serviva anche di 'telefonisti' il cui compito era appunto quello di fare materialmente le telefonate. Il loro compenso veniva calcolato in base al numero effettivo di chiamate fatte, di solito 50 centesimi l'una. La tariffa verso le utenze 899 varia, e' stato spiegato in conferenza stampa, fino a circa 15 euro al minuto; la Telecom deve versare una somma oscillante tra il 60% e l'80% dell'importo fatturato ai titolari delle societa' di servizio a cui fa capo l'utenza a tariffazione speciale. Le telefonate venivano concentrate nel fine settimana o nei giorni festivi quando l'ufficio frodi della Telecom non era in grado di rilevare il traffico anomalo, consentendo, quindi, agli indagati di sparire subito dopo.