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 U.E. - U.E. - Ue. Banda larga: l'Italia migliora ma resta sotto la media europea
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28 marzo 2007 0:00
 
Bene la concorrenza nel mercato italiano delle tlc dove a fare la parte del leone sono soprattutto il settore della banda larga e la telefonia mobile. Sono questi gli aspetti principali della pagella sull'Italia contenuta nel rapporto annuale sul settore delle comunicazioni elettroniche in Europa che la Commissione europea pubblichera' domani. "Vi sono stati miglioramenti nelle condizioni di competitivita' di tutti i segmenti del mercato" si legge nel testo, in cui si sottolinea comunque come "la tendenza positiva della crescita del mercato sia confermata per la banda larga e per la telefonia mobile". La bozza della scheda Italia si sofferma poi sulla "crescita della penetrazione della banda larga e dell'unbundling del local loop' cioe' l'apertura dell'ultimo miglio della rete tlc. Dati alla mano, Bruxelles rileva come il numero totale delle linee a larga banda, "oltre 8 milioni nell'ottobre 2006", sia cresciuto per un valore superiore a due milioni di linee in un anno. In crescita anche il tasso di penetrazione della banda larga al dettaglio che ha raggiunto il 13,6 % nell'ottobre 2006, ma che resta ancora sotto la media europea. L'Italia, si legge ancora nel testo, presenta il maggior numero di linee in unbundling in Europa "1,8 milioni nell'ottobre 2006", insieme a prezzi tra piu' bassi, 8,05 euro al mese.
Quanto all'accesso condiviso, con cui due operatori diversi possono offrire servizi differenti sulla stessa linea, "e' cresciuto di oltre il 200%, da 100.000 linee nell'ottobre del 2005 a 342.000 ad ottobre 2006". L'Italia rimane poi uno dei paesi europei con la piu' alta penetrazione per la telefonia mobile, 134% in totale, con una crescita annua nel 2006 di quasi il 15%. In questa cornice Tim ha migliorato la propria posizione nel mercato, 40,6%, con una quota dell'8% in piu' rispetto al secondo operatore nazionale.
Nella pagella Italia inoltre la Commissione Ue analizza l'operato dell'Agcom in tutti i settori rilevanti del mercato Tlc. Bruxelles ricorda poi che l'Autorita' dovra' "notificare entro marzo le nuove misure" prese nel mercato della terminazione su rete fissa, nel rispetto dei commenti Ue. Nel dettaglio si tratta degli interventi Agcom per l'elaborazione di un modello contabile per il calcolo dei costi effettivi che gli operatori alternativi devono sostenere per terminare sulla propria rete le chiamate in arrivo da clienti di altri operatori. In piu' secondo Bruxelles l'Agcom ha notificato in ritardo le analisi di mercato.
Andando poi al mercato televisivo, l'esecutivo Ue ricorda che l'Italia potrebbe ritardare la data di spegnimento del terrestre e del passaggio al digitale dal 2008 al 2012. In questo ambito infine si ricorda che la Commissione Ue ha aperto una procedura d'infrazione sulla legge che definisce lo switch-off digitale. A finire nel mirino sono le barriere all'ingresso nel digitale che il nuovo regime creerebbe agli operatori non presenti sul mercato analogico. In sostanza il rischio sarebbe quello di facilitare gli operatori esistenti nell'acquisizione e il mantenimento delle frequenze che si liberano con lo switch-off. La nuova proposta di legge del governo e' attualmente sotto la lente dell'esecutivo Ue.
 
 
 
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