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 U.E. - U.E. - Ue. La Commissione critica la lentezza dell'Agcom
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29 marzo 2007 0:00
 
La Commissione europea critica la lentezza di alcune autorità di regolazione delle telecomunicazioni, tra cui quella italiana, nel prendere decisioni, mettendo in atto una "vera e propria tattica dilatoria". Il commissario per i Media e la Società dell'informazione, Viviane Reding, presentando il rapporto annuale sul settore, ha evidenziato come "le procedure tendono a durare da 4 a 6 anni" e "questo crea incertezza giuridica e non crea condizioni equa di concorrenza per le nostre industrie", mentre nel documento si specifica che l'Agcom è stata lenta "nell'approvare gli accounting reports dell'operatore dominante" e "ha preso alcune decisioni controverse per quanto riguarda l'asimmetria nel mercato all'ingrosso delle terminazioni finali per la rete fissa". Tuttavia "l'autorità di regolazione nazionale, Agcom, è stata riorganizzata in modo piuttosto efficace e l'efficienza nel controllare e applicare gli obblighi regolatori è migliorata significativamente. Agcom - si legge nel capitolo del rapporto dedicato all'Italia - ha avuto a che fare con una serie di sfide regolatorie dovute alla convergenza e sull'asimmetria nel mercato della terminazione fissa all'ingrosso, e ci sono stati problemi durevoli con i servizi di emergenza poco efficienti. Ci sono stati ritardi ragguardevoli nel prendere decisioni sull'assegnazione dello spettro e sul bitstream". La Commissione segnala la controversa decisione presa nel mercato della terminazione su rete fissa che dovrà essere nuovamente notificata a Bruxelles entro fine marzo nel rispetto dei commenti espressi dalla stessa Commissione: l'autorità italiana deve infatti passare un nuovo esame da parte di Bruxelles sull'elaborazione di un modello contabile per il calcolo dei costi effettivi che gli operatori alternativi devono sostenere per terminare sulla propria rete le chiamate in arrivo da clienti di altri operatori. Gli uffici della Reding notano inoltre la "lentezza di Agcom nell'approvare gli accounting report di Telecom Italia", poiché l'ultimo report approvato risale al 2001, mentre Telecom Italia ha già notificato i report per il periodo 2002-2004. "Tali ritardi creano incertezza a livello regolatorio sul mercato" e "non vi è un approccio coerente nell`applicare i modelli di accounting", si legge. Vi sono inoltre ritardi nell`adozione di decisioni importanti come l'ammontare del costo netto per la fornitura del servizio universale. Infine non è ancora stato designato il fornitore di servizio universale e le licenze per la fornitura di servizi Wimax (3.5 GHz) non sono ancora state assegnate. Per Bruxelles vi è un ritardo sostanziale nel prendere una decisione sullo spettro 900 MHz non ancora assegnato.
 
 
 
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