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 U.E. - U.E. - Ue. Mercato unico Tlc: a luglio la proposta della Commissione
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16 febbraio 2007 0:00
 
Il panorama delle telecomunicazioni in Europa e' una giungla di 27 mercati nazionali frammentati con regole diverse, mancanza di indipendenza delle autorita' regolatrici, ritardi e inefficenze. E' questo il quadro tracciato dal commissario Ue alla Concorrenza Viviane Reding, intervenendo a Bruxelles alla ventesima sessione plenaria delle Autorita' europee regolatrici per le telecomunicazioni (Erg).A luglio di quest'anno la Commissione presentera' le proprie proposte, ha promesso il commissario europeo, dopo aver svolto una valutazione d'impatto e aver tenuto conto dei suggerimenti emersi dalla consultazione pubblica. L'obiettivo e' arrivare ad un mercato unico delle telecomunicazioni facendo entrare in vigore le nuove normative per il 2009-2010. Parlando di fronte all'associazione dei regolatori europei, presieduta dall'italiano Roberto Viola, Reding ha evidenziato che "c'e' un problema di coerenza" in Europa: "problemi simili di concorrenza spesso non sono affrontati con rimedi simili nei mercati delle comunicazioni elettroniche dei 27 Stati membri".
Eppure le aziende mordono il freno e corrono verso l'integrazione europea in cerca di economie di scala e strategie commerciali continentali. Solo nel 2005 le attivita' di fusioni e acquisizioni nel settore europeo delle Tlc hanno movimentato piu' di 70 milioni di euro, il livello piu' alto dal 2000. Gli ex monopolisti nazionali ormai ricavano tra il 5% e il 27% dei loro profitti all'estero e crescono i servizi su scala europea come quello delle chiamate via internet. I rimedi suggeriti dalla Reding sono in primo luogo un rafforzamento dei poteri della Commissione o, come seconda ipotesi, caldeggiata dal Parlamento europeo, l'istituzione di "un ente regolatore europeo". Ma quale che sia la soluzione scelta, ha ammonito Reding, una cosa non e' negoziabile: "il sistema deve essere basato sul metodo comunitario", cioe' le decisioni dovranno essere prese a maggioranza, senza incappare nei veti incrociati permessi dal sistema dell'unanimita', e le decisioni prese dovranno valere per tutti e 27 gli Stati membri. Per questo, sottolinea il commissario europeo, "dei puri accordi volontari tra regolatori nazionali in un sistema basato solo sul consenso non potra' mai offrire un alternativa funzionante". Inoltre un sistema di regole piu' coerente, secondo la Reding, evita il ricorso alla regolazione "ex-ante". L'esecutivo comunitario sta gia' considerando l'abolizione entro l'anno dei regolamenti di un terzo dei 18 mercati in cui sono divise le telecomunicazioni. Un efficiente mercato unico delle tlc, sostiene il commissario Ue, "dovrebbe essere capace di rendere i regolamenti ex ante praticamente superflui entro al massimo il 2018".
 
 
 
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