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 U.E. - U.E. - Ue. Pannella accusa Telecom Italia: aiuta il regime cubano
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21 febbraio 2007 0:00
 
Gli eurodeputati radicali Marco Pannella e Marco Cappato accusano Telecom Italia di svolgere "un ruolo attivo nel reprimere la liberta' di espressione a Cuba", attraverso la partecipazione azionaria in Etecsa, la compagnia monopolista di comunicazione dell'Isola. Le accuse sono contenute in un'interrogazione europarlamentare depositata oggi alla Commissione europea. "Diverse organizzazioni di dissidenti cubani e Reporteurs sans Frontie'res hanno denunciato Etecsa quale principale strumento di spionaggio, censura e limitazione della liberta' di espressione sulla societa' cubana, attraverso il controllo sia delle telecomunicazioni, sia dell'uso di internet", si afferma in una nota dei radicali diramata oggi a Bruxelles. La denuncia di Reporteurs sans Frontie'res risale al 25 marzo 2004, e si riferisce in particolare all'arresto (nel 2003) di 27 giornalisti indipendenti, molti dei quali furono giudicati colpevoli di aver inviato via Internet articoli "controrivoluzionari" alla stampa estera 'on line', o semplicemente di aver visitato siti proibiti. Telecom Italia e' attualmente azionista dell'Etecsa con il 27% delle azioni, segnalano i due eurodeputati radicali, ricordando che la partecipazione all'azienda monopolistica cubana risale a una decisione della Stet del 1994. Il titolo dell'interrogazione alla Commissione e': "Partecipazione azionaria di Telecom Italia nella compagnia monopolista di comunicazione cubana e cooperazione in attivita' di repressione della liberta' di espressione". Secondo quanto scrivono i due eurodeputati, "oltre alla partecipazione azionaria esiste una cooperazione operativa tra Etcsa e Telecom, che gestisce l'interazione del sistema telefonico e di telecomunicazioni cubano con le societa' omologhe di tutti gli altri Stati del mondo (con l'eccezione della spagnola Telefonica)". Pannella e Cappato riferiscono anche di un arresto dei servizi di sicurezza dell'8 ottobre scorso, in cui "il dissidente non violento Nivaldo Díaz Castellón... e' stato portato via in un veicolo di Etecsa". Gli europarlamentari radicali chiedono alla Commissione se non ritenga "che la partecipazione al capitale di Etecsa e la collaborazione operativa con le sue attivita' da parte delle imprese europee sia in palese contrasto con le linee guida sulle relazioni Ue-Cuba, che considerano la difesa della liberta' di espressione un elemento fondamentale". Pannella e Cappato vogliono sapere inoltre dall'Esecutivo comunitario quali misure intenda adottare "per evitare la collaborazione delle imprese europee con attivita' repressive (in particolare spionaggio, censura e arresti per reati di opinione) messe in atto dal regime castrista".
 
 
 
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