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 U.E. - U.E. - Ue. Servizi informazione cellulari: nessuna regolamentazione
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16 marzo 2007 0:00
 
L'Agcom ritirera' la proposta relativa al mercato dei servizi a valore aggiunto compresi i servizi informazione abbonati su rete mobile. Lo ha annunciato la Commissione europea che in febbraio aveva espresso dei dubbi sulla definizione del mercato proposta dall'autorita' italiana e sull'esistenza di problemi concorrenziali a danno dei consumatori o tali da giustificare una regolazione ex ante. Secondo la commissaria Ue alle tlc Viviane Reding "l'analisi economica dimostra che il mercato e' concorrenziale, specie se si guarda al numero dei fornitori di servizi a valore aggiunto presenti sul mercato italiano e alla performance dei servizi dei fornitori indipendenti rispetto a quelli degli operatori mobili" . Di conseguenza "e' importante considerare queste dinamiche competitive prima di imporre una regolamentazione non necessaria che potrebbe di per se danneggiare i consumatori limitando la concorrenza".
La misura regolamentare proposta dall'Agcom alla Commissione l'8 gennaio 2007 riguarda il mercato dei servizi di raccolta delle chiamate mobili. I fornitori dei servizi informazione abbonati e degli altri servizi a valore aggiunto hanno bisogno di acquistare il servizio di raccolta delle chiamate dagli operatori mobili per rendere i propri servizi accessibili ai consumatori utilizzando la rete dei quattro operatori mobili italiani. Secondo l'autorita' italiana, ricorda una nota di Bruxelles, ciascun fornitore di servizi ha un interesse economico a stipulare un accordo con tutti gli operatori mobili presenti sul mercato al fine di ampliare quanto piu' possibile la propria base clienti. Di qui la conclusione che ciascun operatore mobile costituisce un mercato distinto e di conseguenza ciascun operatore, Telecom Italia Mobile, Vodafone, Wind and H3G, e' dominante sulla propria rete. L'Agcom ha proposto l'imposizione agli operatori di una regolamentazione dei prezzi. La Commissione aveva sollevato "seri dubbi" sulla compatibilita' dell'analisi dell'Agcom con il diritto comunitario e ha aperto un periodo di ulteriori due mesi di investigazione. L'autorita' aveva fornito prove insufficienti a dimostrare l'esistenza di fallimenti di mercato tali da giustificare un intervento regolamentare ex ante e il significativo potere di mercato detenuto dagli operatori mobili. Bruxelles "accoglie favorevolmente il ritiro della proposta di decisione da parte dell'Agcom in quanto in linea con la normativa europea sulle telecomunicazioni che prevede e permette la regolamentazione solo qualora si riscontrino problemi competitivi sul mercato". L'atteggiamento "cooperativo" dell'Agcom "permettera' di avviare un riesame del mercato italiano, cosi' da evitare una decisione di veto da parte della Commissione".
 
 
 
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