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 U.E. - U.E. - Ue. Tlc: i nuovi gestori frenano sulla deregolamentazione
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23 aprile 2007 0:00
 
L'ad di Fastweb, Stefano Parisi, ha chiesto oggi alla Commissione europea di 'frenare' sulla prevista deregulation parziale dei mercati delle Tlc, perché, ha detto, sarebbe "prematuro" smantellare gli attuali vincoli, designati a limitare il potenziale anticompetitivo degli ex monopolisti ('incumbent'), fintanto che questi ultimi conservano più del 50% delle quote di mercato in tutti i paesi Ue eccetto la Gran Bretagna. Parisi ha espresso le sue preoccupazioni insieme ai suoi colleghi delle società di Tlc 'new entrants' nei mercati Ue (riunite nell'Ecta - European Competitive Telecommunications Association), in una riunione con i commissari europei Viviane Reding e Neelie Kroes, responsabili rispettivamente della Società dell'informazione e della Concorrenza.
Secondo i piani di Bruxelles, in almeno una mezza dozzina di settori delle Tlc si dovrebbe passare dalle attuali normative 'ex ante' (che impongono i vincoli agli operatori 'incumbent' per garantire l'acesso al mercato dei nuovi entranti) a una situazione di normale vigenza del diritto sulla concorrenza, in cui gli eventuali problemi che dovessero sorgere verrebbero affrontati ex-post da authority nazionali più forti, efficaci e tempestive. Parisi e i suoi colleghi dell'Ecta sono favorevoli al disegno di riforma della Commissione, che la Reding dovrebbe proporre ufficialmente in luglio o in autunno (con un pacchetto di cinque direttive e una raccomandazione), sotto presidenza di turno portoghese dell'Ue. In particolare, gli operatori nuovi entranti appoggiano i progetti di rafforzare i poteri dei regolatori nazionali e il loro coordinamento a livello Ue, ma pongono l'accento, soprattutto, sulla necessità rendere più tempestivi i 'rimedi' da essi imposti alle violazioni di concorrenza, che oggi possono tardare fino a quattro- cinque anni (com'è rispettivamente accaduto in Italia e in Germania) prima di essere applicati. Reding ha detto, secondo il suo portavoce, Martin Selmayr, di aver "ascoltato attentamente" le preoccupazioni dei membri dell'Ecta, e ha ricordato che le decisioni della Commissione "non sono ancora state prese".
 
 
 
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