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 ITALIA - ITALIA - Il Voip nel 2008 avra' un valore di 1.300 miliardi di euro
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29 gennaio 2007 0:00
 
In Italia il mercato Voip (Voice over internet protocol) raggiungera' gia' nel 2008 un valore di 1.325 milioni di euro, con una crescita annuale composta rispetto al 2004 del 110,9%. E' la stima contenuta nel Rapporto 2006 sull'Industria della Comunicazione in Italia, realizzato dall'Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli. Secondo lo studio, il fenomeno piu' rilevante nel settore delle tlc e' la graduale migrazione degli operatori su reti di nuova generazione (Ngn, Next generation network), reti di accesso basate su protocollo internet che consentono di fondere la trasmissione di voce, dati e video e di renderla indipendente dalla tecnologia di trasporto. Proprio grazie alle Ngn, secondo il Rapporto Iem, avverra' il decollo definitivo sia del Voip che di tutta una serie di servizi basati su protocollo internet.
Il Voip in particolare e' destinato a superare i confini della telefonia fissa per essere utilizzato anche in mobilita', mediante un unico apparecchio in grado di connettersi con varie tecnologie (wi-fi, wi-max ecc.). La diffusione della telefonia su Ip -avverte tuttavia il Rapporto- e' indissolubilmente legata allo svilupo della banda larga, tanto che nei prossimi anni questi due concetti saranno pressoche' indistinguibili, poiche' a ogni connessione 'broadband' verra' associata la possibilita' di effettuare chiamata via Ip.
E a proposito di banda larga, il Rapporto sottolinea come i tassi di crescita siano ancora inadeguati (se si escludono gli accessi di tipo mobile) rispetto agli altri paesi industrializzati:infatti nel 2005 gli utenti connessi ad internet con questa modalita' sono arrivati 'solo' a quota 7 milioni circa, seppure in crescita del 47% rispetto al 2004.
Il macro-mercato di Ict e Media, complessivamente, e' cresciuto nel 2005 di circa il 3%. Dei 97 miliardi in cui e' stimato il mercato della comunicazione dal Rapporto Iem, circa 62 sono raccolti dall'Informatica e dalle Telecomunicazioni fisse e mobili. Ma sono i mezzi a contenuto editoriale (televisione, radio, cinema, home-video, stampa, musica, videogiochi) a mostrare i tassi di crescita piu' rilevanti negli anni post-crisi del 2001.
Complessivamente, nel 2005 guadagnano il 5,8% sul 2004. I vari media mostrano andamenti diversi: dalla crisi del mercato musicale (quinto anno consecutivo di recessione) e la cattiva annata del cinema (-8,5%), alle performance positive della stampa periodica (che cresce di oltre il 4%), della televisione (7,3%), videogiochi (+16%).
L'Ict da sola, invece, cresce di solo il 2,3%, grazie principalmente alle telecomunicazioni mobili (+3,6%). In lieve ripresa le telecomunicazioni fisse (+2,3%). Stagnante l'Informatica (+0,9%), in difficolta' da diversi anni. Per il terzo anno consecutivo, il segmento dei servizi a valore aggiunto su Telefonia Mobile si conferma il mercato in maggiore crescita (950 milioni, +50% sul 2004).
Negli ultimi 20 anni, tra il 1986 e il 2005, l'industria della comunicazione nel suo complesso (Telecomunicazioni, Informatica, Iniziative di Comunicazione, Mezzi a contenuto editoriale) e' cresciuta a un ritmo superiore al Pil, subendo una congiuntura difficile nel 1992-94 e nel 2001.
Dopo il 2001 la ripresa e' stata faticosa ed e' stata trainata principalmente dai Contenuti, che crescono a ritmi superiori a quelli delle Telecomunicazioni e vantano il miglior trend degli ultimi 20 anni. Il macro-mercato che comprende Televisione, Quotidiani e Periodici, Radio, Home-Video, Cinema, Musica, Libri, valeva 7,6 miliardi nel 1986 e ne vale 21,1 oggi.
Sia nella Tv che nella Stampa e' il modello a pagamento a incidere sempre di piu' sulle risorse del mercato, mentre decresce la quota della pubblicita'. Nel 1986 rappresentava il 79% delle entrate televisive (21% il canone). Oggi e' scesa al 62%, il restante equamente diviso fra canone e abbonamenti. Anche nei Quotidiani e Periodici, l'incidenza delle vendite e' cresciuta lungo tutto il ventennio (per i Quotidiani, dal 50 al 58%, per i Periodici dal 58 al 77%, anche grazie ai prodotti collaterali).
Anche per questo i riflettori sono puntati sui nuovi mezzi di comunicazione. Su Internet gia' nel 2005 si osserva una crescita degli investimenti pubblicitari superiore al 20% e tale risultato rappresenterebbe l'inizio di una crescita che per gli anni futuri, secodo quanto afferma il Rapporto della Fondazione Rosselli, potrebbe raggiungere il 40%.
Tra le dinamiche dell'evoluzione di internet (i cui utenti nel 2005 venivano stimati in 28,6 milioni, pari a circa il 50% della popolazione) in prima linea, come per tutte le piattaforme tecnologiche, figurano i contenuti. In quest'ottica si riscontra la crescita del settore delle news: il numero complessivo degli utenti dei siti di informazione in Italia ammontava, a gennaio dell'anno scorso, a 11,8 milioni pari al 58% del totale degli internauti (dati Nielsen/NetRating).
Per quanto riguarda i volumi di mercato delle news on line, si riscontrano valori di crescita tra il 2004 e il 2005, con stime positive anche per il 2006-2007. Nel 2004 il valore del mercato si e' attestato sui 65,8 milioni di euro: nel 2005 ha raggiunto quota 79,6: per il 2006 la stima e' di 99 milioni di euro e 116,8 per il 2007.
 
 
 
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