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Agcom nuovo boia del Web? NO alla censura
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Comunicato di Pietro Yates Moretti
28 giugno 2011 11:51
 
 L'Agcom (Autorità Garante nelle comunicazioni) non può e non deve diventare il boia del Web. La delibera con cui questa Autorità vorrebbe sostituirsi alla giurisdizione nel censurare i contenuti Internet in nome del diritto d'autore, costituisce una pericolosa aberrazione nel panorama delle democrazie liberali.
La libertà di espressione e di stampa è protetta dalla Costituzione e dalla Carta Europea. Al pari di ogni altro fondamentale diritto della persona, questa libertà può essere limitata solamente per legge (e non certo per delibera Agcom) e non può essere oggetto di sommari procedimenti amministravi, essendovi riserva di giurisdizione.
Ma anche lasciando da parte le fragilissime fondamenta giuridiche di questa strampalata iniziativa, non possiamo non esprimere la nostra più sentita sfiducia in questa Autorità. La sua indipendenza è tutt'altro che proverbiale, come dimostra sia il procedimento di nomina (i.e. spartizione partitica) dei suoi consiglieri, sia le vicende di cronaca più recenti. Ma anche senza scomodare l'attualità, i risultati dell'azione dell'Agcom sono sotto gli occhi di tutti: un mercato della telefonia che è diventato un campo minato per gli utenti, costantemente a rischio di truffe largamente impunite o al massimo oggetto di sanzioni risibili; un servizio pubblico di informazione radiotelevisiva che viola la legalità senza pudore, con pesanti ripercussioni sull'impianto democratico del nostro Paese.
Per quale motivo dovremmo fidarci di un'autorità essenzialmente governativa, ed in particolare di questa autorità? Perché dovremmo seguire l'esempio cinese o siriano, affidando di fatto all'esecutivo un potere che nel resto dell'occidente è prerogativa del potere giudiziario? Nell'emergenza democratica di un'informazione tradizionale (tv e carta stampata) controllata in buonissima parte dalla politica, non si può fare di meglio che estendere il controllo politico anche sull'unico vero spazio di libertà e di alternativa qual è Internet?
Il diritto d'autore è un bene da proteggere, e Internet è senza dubbio uno strumento che può essere utilizzato per violarlo. Ma la strada non può essere quella di sacrificare un bene molto più rilevante nel nostro ordinamento quale la libertà di espressione, affindandone pericolose limitazioni ad un'autorità sulla cui indipendenza nessuno metterebbe le mani sul fuoco.
Per un esempio di come dietro la “scusa” del diritto d'autore si possa nascondere la censura delle idee, si legga questo nostro breve articolo (link). Ebbene, questo breve scritto è oggi oggetto di un procedimento penale. L'accusa? Violazione del diritto d'autore per aver utilizzato un'immagine 'protetta'. La vera colpa? Aver criticato la lobby dei cacciatori.
Seppur increduli, oggi possiamo perlomeno difenderci in un'aula di tribunale (italiano ed eventualmente europeo), dove faremo valere e prevalere la libertà di espressione e di critica. Domani tutto potrebbe essere deciso a nostra insaputa nelle opache stanze di un'autorità amministrativa, e nel nome del diritto d'autore si potrà fare strage di idee sgradite.
L'Agcom faccia marcia indietro, e si concentri sui suoi compiti attuali su cui ha ancora moltissima strada da fare.
Qui una petizione online a cui abbiamo aderito
Qui il nostro canale web contro la censura
 
 
 
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