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TELEFONIA. BASTA CON I SOPRUSI. E' IL TURNO DI 3 ITALIA.
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Comunicato 
23 luglio 2007 0:00
 
Firenze, 23 luglio 2007. Compagnie telefoniche senza ritegno. L'ultima conferma la offre 3 Italia: dopo aver preannunciato un corposo aumento tariffario a partire da settembre, richiede corpose penali ai clienti che vogliono cambiare operatore. Questo e' un esempio delle segnalazioni che ci pervengono tramite telefono o mail:
il 13 ottobre 2006 ho stipulato un contratto con il gestore 3, piano tariffario SUPER 3 e cellulare Motorola in comodato d'uso, in cambio di una ricarica mensile di 20 euro. In data 18 luglio 2007 mi e' arrivato sms che mi informava che dal primo settembre 2007 aumenteranno le tariffe.
Non sono convinto della legittimita' della variazione, comunque ho chiesto di annullare il contratto ma mi è stato risposto che c'e' una penale di 240 euro. Cosa posso fare?


La richiesta della penale e' illegittima, perche' vietata dalla legge 40/2007 (decreto Bersani) in caso di recesso; ancor piu' in questo caso perche' lo scioglimento del contratto avviene a seguito delle mutate condizioni decise dal gestore unilateralmente.
Sappiamo che l'imposizione per legge dell'abolizione dei costi di ricarica (a suo tempo contestammo le modalita' del provvedimento) ha indebolito soprattutto gli operatori piu' piccoli come Wind e, appunto, 3 Italia, ma ci sembra che questo modo di operare non possa che indebolire ulteriormente le loro posizioni. Come sperano di recuperare terreno rispetto a Tim e Vodafone se trattano in questo modo i loro "pochi" clienti?

In questa fase 3 Italia e Wind tralasciano quello che dovrebbe essere il loro patrimonio principale: i clienti. Sembrano molto concentrate su operazioni finanziarie come la vendita congiunta delle torri su cui sono posizionati i loro ripetitori. Il patron egiziano di Wind, Naguib Sawiris, inoltre, ha quasi concluso un'operazione finanziaria che scarica direttamente su Wind i debiti contratti per acquisire la societa' da Enel. Una mossa che ricorda molto da vicino l'operazione di Marco Tronchetti Provera, che negli anni ha traslato i suoi debiti da Pirelli a Telecom.

Quando arrivera' la fine di questi soprusi e violazioni continue? E' evidente che cio' accade per la mancanza di controlli e di normativa. I primi per gli scarsi poteri dell'Autorita' preposta e per il modo altalenante e pro-aziende che la stessa Autorita' usa (vedi le multe irrisorie che commina, tali da incentivare chi viola le norme a continuare a farlo... per quel che costa....). La mancanza di normativa e', in generale, il perdurare del monopolio di Telecom Italia sull'ultimo miglio e, in particolare, sempre la limitatezza dei poteri e dei livelli sanzionatori dell'Autorita'.
Occorrerebbe una cura da bisonte per risanare la situazione e le conseguenti banditesche politiche commerciali dei vari operatori, ma, per il momento, non vediamo mandriani all'orizzonte. Per cui dobbiamo intensificare al massimo il nostro servizio di controllo, soprattutto grazie alla collaborazione dei consumatori, che devono segnalare tutto e non rassegnarsi a continuare a ricevere "calci negli stinchi".

Domenico Murrone, consigliere Aduc
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