testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Digitale terrestre e telecomando. Tv e radio locali chiedono numerazioni a tre cifre. Il viceministro si dichiara 'sensibile'
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
2 luglio 2009 0:00
 
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Crtl, Comitato radio e tv locali.

Si è svolto ieri alla Sala Conferenze di Piazza Montecitorio, un seminario organizzato dal Ministero
dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Comunicazioni, in merito al recepimento della direttiva
2007/65/CE, "Servizi di Media Audiovisivi", che riguarda sia i servizi audiovisivi trasmessi dalla
televisione tradizionale che quelli trasmessi a richiesta.
L'Osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento Comunicazioni, in vista
della delega che la legge Comunitaria 2008 conferisce al governo, ha promosso questo seminario
pubblico di confronto, parallelamente alla fase di audizioni bilaterali promosse con ciascun soggetto
coinvolto dal nuovo assetto normativo.
L'obiettivo dell'Osservatorio è quello di monitorare i possibili effetti del recepimento del testo europeo
sull'industria, stimolando un proficuo dibattito con i diversi protagonisti istituzionali ed imprenditoriali, in
grado di implementare i margini che la direttiva europea lascia all'azione degli Stati Membri, nella
direzione di una rafforzata competitività del settore.
Avevamo già esposto e riportato sul nostro sito internet un'essenziale richiesta in merito alla prossima
digitalizzazione delle trasmissioni televisive:
(clicca qui )
LA NUMERAZIONE DEI CANALI SIA DI ALMENO 3 CIFRE
(codice a tre cifre: 100, 101, 102, 301, ecc.), al fine di salvaguardare l'attuale vantaggio delle TV Locali,
sulla prossima competitiva apertura ad altri soggetti, grazie alla maggiore disponibilità di canali offerta
dal Digitale Terrestre.
La stessa Sky ne fa impiego per il proprio telecomando per bilanciare le posizioni delle emittenti nel
bouquet. Ove così non si facesse, i canali con due numeri o addirittura con uno solo sarebbero
sempre i più visti, mentre i programmi a tre cifre ne uscirebbero fortemente penalizzati. In una
prospettiva di questo tipo le tv locali (quali aziende) sarebbero ghettizzate e condannate.
Al termine dell'incontro, il nostro Presidente ha avuto colloqui informali con i rappresentanti delle
associazioni: FRT, AERANTICORALLO, CNT-TERZO POLO DIGITALE, che hanno confermato
unanimi, il desiderio di avere una regolamentazione sull'LCN che preveda la numerazione dei
canali a non meno di 3 cifre.
Successivamente il nostro Presidente, in nome del nostro Comitato, ha chiesto all'On. ViceMinistro
Paolo Romani l'apertura di un tavolo tecnico a riguardo.
L'On. Romani, sensibile ai problemi delle TV Locali e forte della sua profonda esperienza "sul
campo", ha assicurato il proprio impegno.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS