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 ITALIA - ITALIA - Ipotetica società della rete in banda larga. Governo: porte aperte anche a Mediaset
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Notizia 
10 marzo 2010 11:32
 
Nella "grande società della rete" per lo sviluppo della banda ultralarga ci dovrà essere anche l'apporto del settore privato e se in questo ambito intervenisse anche Mediaset non ci sarebbe "nulla di male". Lo ha sottolineato il viceministro dello Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, intervistato su Sky.
Parlando dello scorporo della rete Telecom Romani ha aggiunto: "Scorporo è un termine che non mi piace. Se dovremo fare, come faremo, la banda ultralarga ci sarà un punto della rete oggi di Telecom da cui partirà la banda ultralarga. Se sarà uno scorporo o sarà una società della rete o sarà una cosa fatta insieme con Telecom, come probabilmente sarà, sarà un problema del dopo.
Sappiamo peró tutti che da un certo punto in poi al posto del rame ci dovrà essere la fibra. La fibrà arriverà fino ad un certo punto e da quel punto in poi ci sarà il wireless".
E se Mediset decidesse di entrare? "Non so se Mediset sia interessata - ha risposto Romani - perchè non ne ho contezza.
Peró dico una cosa e lo dico spesso: nella grande società della rete oltre a soldi pubblici ci dovranno essere soldi privati, ma di tutti i privati, delle Poste, delle Ferrovie e i grandi investitori istituzionali come la Cassa depositi e prestiti.Ma se ci vogliono stare anche i player attuali, da Vodafone a Mediaset, da Fastweb ad H3G non c'è niente di male, ci sarebbe nulla di male".
Secondo Romani è "clamorosamente falso" che ad arrestare lo sviluppo della banda larga in Italia contribuisca il fatto che il presidente del Consiglio sia anche il proprietario di televisioni private: "Da quando siamo noi al governo e io che mi occupo di questo argomento, finalmente in Italia si sa che cosa è la banda larga. Prima non se ne sapeva nulla".
 
 
 
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