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 RUSSIA - RUSSIA - Pubblicata dal Governo la lista dei siti web 'pericolosi'
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Notizia 
1 novembre 2012 16:10
 
 Le autorita' russe hanno pubblicato oggi un “Lista nera” per segnalare i siti web che diffondono pedopornografia e che promuovono il consumo di droghe. Questo “registro federale” che regolamenta l'attivita' dei siti Internet che contengono informazioni vietate dalla legge, obbliga i loro proprietari o i loro fornitori d'accesso a chiuderli, anche senza un procedimento giudiziario. “Tutti possono segnalare -anche in forma anonima- tutti i siti che sembrano illegali o sospetti. Questo pero' non significa che tutti i siti segnalati saranno bloccati”, precisa il sito RT.com. Da quando il registro e' stato pubblicato -come fa sapere l'agenzia Ria Novosti- sono cominciati gli attacchi informatici contro di lui.
Gli emendamenti alla legge sulla “protezione dei bambini”, contro i pericoli per “la loro salute e il loro sviluppo” e' stata votata dalla Duna (la Camera bassa del Parlamento) a luglio, e poi firmata dal presidente Vladimir Putin. Il primo ministro Dimitri Medvedv ha anch'esso difeso questa legge, sostenendo che “Internet deve essere libera”, ma che le sue attivita' devono tuttavia essere basate su “un certo numero di regole”.
Dopo il voto del Parlamento, diversi protagonisti delle nuove tecnologie e alcuni oppositori politici hanno manifestato la loro contrarieta'. “E' una legge repressiva. Senza ombra di dubbio si tratta dell'inizio della fine di Internet” in Russia, ha dichiarato l'oppositore e scrittore Eduard Limonov, citato dall'agenzia Interfax.
Wikipedia in russo ha interrotto per 24 ore le sue informazioni in segno di protesta. “Immaginate un mondo senza conoscenze libere”, c'era scritto sulla home page a Ru.Wikipedia.org. Il principale motore di ricerca russo, Yandex, ha seguito il movimento e il suo slogan “Tutto sara' trovato”, facendo comparire sulla propria home page la parola “tutto” sbarrata con una croce rossa. Il sito di blog Livejournal, molto popolare in Russia, ha anch'esso affermato che “questi emendamenti possono portare all'instaurazione della censura della rete russa di Internet”.


 
 
 
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