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 ITALIA - ITALIA - Telecom Italia: i sindacati annunciano sciopero a meta' maggio
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16 aprile 2007 0:00
 
Telecom e' 'un'impresa sana che genera enormi flussi di cassa, ma e' stata appesantita da un debito non suo e drenata da una politica dei dividendi che ha guardato agli interessi di pochi e non al benessere dei molti'. Cosi' comincia l'ordine del giorno dei delegati sindacali di Telecom, riunitisi oggi a Roma per avviare le procedure dello sciopero di tutti i dipendenti del gruppo, che si terra' intorno alla meta' di maggio. Per i sindacati (Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil), 'Telecom e' strategica per l'oggi e per il futuro e deve essere un 'presidio nazionale' in grado di garantire innovazione tecnologica e qualita', per l'intero sistema: per i cittadini, per i lavoratori, per le imprese'. 'Noi siamo contrari - proseguono i sindacati - all'ipotesi che la Telecom possa essere venduta, come sembrerebbe in queste ore, alle societa' AT&T e a America Movil, perche' siamo per tutelare l'intero patrimonio produttivo dell'azienda, la sua autonomia industriale, strategica ed operativa. Siamo per l'unitarieta' dell'impresa e per la salvaguardia dei suoi asset nazionali ed internazionali che potranno garantire ulteriori risorse per gli investimenti e la crescita. Noi siamo contrari a qualunque forma di spezzatino di questa azienda, sotto qualunque proprieta' e sotto qualsivoglia forma. Ci mobiliteremo - sottolineano i sindacati - per la salvaguardia occupazionale di tutti i dipendenti Telecom (dai ricercatori agli informatici, dagli operai specializzati della rete al commerciale, al costumer care). I dipendenti Telecom sono infatti il vero patrimonio di quest'azienda. Un patrimonio di professionalita' e di conoscenze di cui il paese non puo' fare a meno'. 'La rete - prosegue l'Odg - deve essere salvaguardata, rappresentando un strumento essenziale per assicurare la democrazia e la partecipazione dei cittadini, la crescita e la competitivita' del sistema. Noi siamo per la creazione di una Divisione della Rete, funzionalmente separata rispetto al resto del gruppo, governata e con la caratteristiche di indipendenza secondo il modello inglese (Open Reach). Siamo quindi contro ad una separazione societaria e siamo perche' la rete resti comunque dentro il perimetro della Telecom, tenendo conto anche dell'importanza delle varie componenti della rete trasmissiva'. 'Siamo - proseguono i delegati sindacali Telecom - per un piano industriale che metta al centro la competitivita' dell'azienda e la crescita di un sistema piu' avanzato di telecomunicazioni fatto di investimenti sulle infrastrutture, ma anche sulle professionalita' delle lavoratrici ed i lavoratori. Per questo denunciamo il comportamento della proprieta' e dichiariamo la nostra contrarieta' a ogni ipotesi che possa disperdere il patrimonio rappresentato dalla Telecom' e 'riteniamo non piu' rinviabile un confronto con l'Autorita' per le Comunicazione, dopo averlo piu' volte richiesto'. Inoltre, concludono i sindacati, 'chiediamo un incontro urgente con il Governo e l'apertura di un tavolo nazionale'.
 
 
 
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