È cosi. Nel file che vi allego (la risposta dell'agenzia delle entrate) L'agenzia delle entrate sostiene che l'interpello, fatto sul modello che proponete non ha validità perchè fatto DOPO la richiesta di pagamento della RAI, inoltre su sostengono altre due cose:
la legge sostiene che si debba pagare e basta (...);
l'agenzia delle entrate non è titolata a rispondere a questo quesito.
Vi inoltro il file non per polemica (ci mancherebbe altro... dopo tutto quello che fate, vi sono invece molto grato) ma per un'eventuale studio del caso, od aggiornamento utile a quanti possano essere interessati alla questione. Vi autorizzo a pubblicarla, purchè nascondiate il mio nome e Cognome, l'indirizzo e quanto altro costituisca i miei dati sensibili.
Un saluto.
Daniele, da Silvi (TE)

Risposta:
ci viene da dire "ci stanno provando". Le riportiamo gli articoli citati nella risposta al suo interpello, art. 1 commi 1 e 2:
" 1. Ciascun contribuente, qualora ricorrano obiettive condizioni di incertezza sulla interpretazione di una disposizione normativa di natura tributaria, può inoltrare all'amministrazione finanziaria istanza di interpello riguardante l'applicazione della disposizione stessa a casi concreti e personali, diversi da quelli oggetto dell'interpello disciplinato dall'articolo 21 della legge 30 dicembre 1991, n. 413. L'interpello non può essere proposto con riferimento ad accertamenti tecnici.
2. Il contribuente dovrà presentare l'istanza di cui al comma 1, prima di porre in essere il comportamento o di dare attuazione alla norma oggetto di interpello."
Secondo il comma 1 l'interpello deve essere presentato prima di porre in essere il comportamento di cui all'interpello (nel caso ci verrebbe da dire che il comportamento e' pagare). Non avrebbe senso infatti, e ci sarebbe carenza di interesse, presentare un interpello senza aver avuto quel problema, e il problema non c'e' finche' non viene richiesto il pagamento da parte della Rai.
Qui il settore specifico sul canone Rai: http://tlc.aduc.it/rai/