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 ITALIA - ITALIA - Il capo svizzero di Fastweb: Agcom stimola Telecom Italia a non innovare
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Notizia 
22 aprile 2010 12:48
 
La proposta dell'Agcom sull'aumento delle tariffe dell'unbundling non incentiva Telecom a investire nella rete di nuova generazione anzi la portera' 'ad usare il rame fino alla fine del secolo'. Carsten Schloter, presidente di Fastweb (oltre che amministratore delegato della svizzera Swisscom, che controlla il gestore italiano) commenta cosi' la proposta dell'Authority per il prossimo triennio. E 'se l'Italia non e' in grado di delineare un quadro regolatorio per incentivare questi investimenti (nella Ngn, ndr) rimarra' indietro in termini di qualita' di rete e infrastrutture'.
Questo dibattito, secondo il presidente di Fastweb e' 'molto piu' importante' della questione dell'impatto economico della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il gruppo di tlc (vicenda di Fastweb e Telecom Sparkle). 
'E' molto piu' importante capire quali sono le condizioni che il regolatore stabilira' in Italia per gli investitori esteri per sviluppare le infrastrutture Ngn. Siamo in un dibattito che ha maggior rilievo economico dei 70 milioni (di accantonamento per la vicenda giudiziaria)'.
'Il regolatore italiano incentiva Telecom a continuare ad usare la sua rete in rame il piu' a lungo possibile senza realmente incentivare gli investimenti nella rete di nuova generazione - dichiara Schloter a margine dell'assemblea - e la proposta che si sta discutendo adesso va esattamente in questa direzione'.
Venerdi' scorso l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha reso nota la propria proposta per le tariffe triennali di unbundling riferita al 2010 (8,70 euro/mese), 2011 (9,26 euro/mese) e 2012 (9,67 euro/mese).
Le nuove tariffe aumentano l'attuale canone di 8,49 euro a cui Telecom Italia deve vendere all'ingrosso ai propri concorrenti i collegamenti telefonici. 'L'aumento dell'unbundling sarebbe un incentivo per Telecom a usare il rame fino alla fine del secolo' ha commentato casutico il manager svizzero.
Schloter si chiede se l'Authority e' invece 'pronta a creare un quadro regolatorio che incentivi gli investimenti nella rete di nuova generazione'. 'In tutta Europa si sta discutendo di questo (di come incentivare gli investimenti in Ngn, ndr) e 'se l'Italia non e' in grado di delineare un quadro regolatorio per incentivare questi investimenti (nella NGN, ndr) rimarra' indietro in termini di qualita' di rete e infrastrutture'.
 
 
 
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