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AUMENTO CANONE/TASSA RAI
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Comunicato 
27 novembre 2001 0:00
 
CAMBIANO I MINISTRI, ARRIVANO QUELLI CHE PROMETTONO CHE … MA PUNTUALE COME IL NATALE IL CANONE/TASSA AUMENTA, MENTRE PARTE LA SOLITA BEFFA PUBBLICITARIA RIVOLTA AI SUDDITI PER IL RINNOVO DI QUELLO CHE CHIAMANO ABBONAMENTO.
POVERO MINISTRO GASPARRI …
E, VISTO CHE CHI PAGA QUESTA TASSA E’ UN ABBONATO, DA OGGI, COMPILANDO LA DENUNCIA DEI REDDITI, SIAMO TUTTI ABBONATI AL FISCO E ALLO STATO … ANCHE SE, A DIFFERENZA DEL TELEVISORE, NON C’E’ L’INTERRUTTORE PER SPEGNERLO E PRENDERE FIATO ..
clicca qui per firmare la petizione per abolire il canone

Firenze, 27 Novembre 2001.Questa mattina il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha confermato che il 30 novembre firmera’ per l’aumento del canone tassa della Rai. Si parla di un aumento di 2400 lire che, per il nostro ministro, e’ un aumento di cui vantarsi, in quanto contenuto all’inflazione e, soprattutto, deciso nei tempi previsti dalla legge ("il mio predecessore ha firmato il 13 dicembre lo scorso anno, io firmero’ il 30 novembre secondo le previsioni di legge").
Gliene siamo grati, signor ministro –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito- ma, a parte il rispetto dei termini di legge (che e’ importante, per carita’), per noi sudditi, sapere il 30 novembre o il 13 dicembre che si procrastina con gli aumenti di rito l’altrettanto "rito sanguisuga" del canone/tassa, non cambia un granche’.
Cambiano i ministri, ed e’ arrivato il ministro Gasparri che quando non era tale prometteva la luna in materia e guerreggiava contro i soldi prelevati con la violenza della legge dalle tasche dei sudditi per finanziare quella parte politica che usufruiva dei vantaggi dell’informazione di Stato e di Governo … ma e’ durato poco meno di qualche mese, perche’ la capriola di Maurizio Gasparri, puntuale come il Natale, ci ha portato l’aumento.
Intanto e’ partita la campagna pubblicitaria –con ricchi premi e cotillon- per convincere gli italiani a pagare una tassa che e’ obbligatoria per il solo fatto di possedere un televisore. La campagna si rivolge ai sudditi con tono di beffa, chiamandoli abbonati.
L’anno scorso ci siamo rivolti all’Autorita’ Antitrust per sapere se, in un analogo messaggio Rai con analoga beffa, non si ravvedessero gli estremi di una pubblicita’ ingannevole, ma l’Antitrust ci rispose che chiamare abbonato un contribuente, non e’ ingannevole: abbiamo imparato che, ogni qualvolta che compiliamo lòa denuncia dei redditi, ci dobbiamo chiamare "abbonati"! Abbonati a cosa? Ma al Fisco e allo Stato italiano, no? Anche se, a differenza del televisore, non c’e’ l’interruttore ….. per spegnerlo e prendere fiato …
Povero ministro Gasparri, ma veramente il gioco e’ cosi’ piu’ potente di lei e dei suoi elettori che l’hanno eletta anche perche’ voleva abolire il malefico balzello?
Una cosa e’ certa: tutte le chance che il ministro aveva davanti a se’ per far anche in parte valere le sue promesse, non sono state utilizzate. L’altra grossa chance era quella indicata dagli elettori italiani che in un referendum, alcuni anni fa, dissero che sarebbe stato opportuno privatizzare la Rai. Ma oggi si disquisisce di tutt’altro, con granitiche posizioni di "pubblico e’ meglio".
Bene, ad ognuno la sua campagna. Noi ricordiamo che, chiunque voglia disfarsi dell’abbonamento Rai (avendo cura di farsi insaccare, o cedere o distruggere il televisore) deve farlo entro il 31 dicembre, altrimenti, non pagando, automaticamente diventa un evasore fiscale, e come tale perseguibile dalla legge. Vivere senza televisione? In certi casi si puo’ benissimo, perche’ tra Internet, radio e media cartacei ce n’e’ per abbuffarsi. Comunque, disdetta o non-disdetta del canone/tassa, tutti possono contribuire alla campagna per l’abolizione del canone che stiamo conducendo con una petizione in Internet, all’indirizzo clicca qui dove si possono anche avere tutte le informazioni per non farsi mettere i piedi dagli agenti succhiasoldi della Rai, restando nella legalita’.
 
 
 
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