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Cambio non richiesto di gestore tlc o energia. Nuove frontiere delle truffe
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Comunicato di Redazione
15 luglio 2020 16:04
 
 Succede che, “misteriosamente”, ci si ritrovi con un gestore tlc od energetico di cui non si sapeva essere cliente. Le storie in merito sono numerose e spesso sono modifiche che avvengono con l’inganno:
- richiesta dati (per telefono o di persona), per ipotetici controlli su movimentazione, spacciandosi per funzionari del gestore di cui uno è già cliente… e poi, grazie all’uso di questi dati, ci si ritrova abbonato ad un altro o allo stesso gestore ma con un contratto diverso e sempre più oneroso per l’utente;
- richiesta dati per poter mandare un’offerta che poi dovrà essere approvata, e ci si accorge che il “poi” non è tanto tale perché il gestore è stato cambiato senza conferma.

A questi due metodi, di recente se n’è aggiunto uno ancora più truffaldino:
si torna a casa e nel portone si trovano le buste intestate alla propria utenza che sono state aperte, talvolta viene lasciato dentro il bollettino per il pagamento ma è frequente che tutto il contenuto sia sparito. Si tratta di quei venditori porta a porta che (forse e non solo) non riuscendo ad interloquire con le persone direttamente dopo aver bussato alla loro porta, trovando la posta non inserita in cassetta o quest’ultima non è chiusa a chiave o le buste sono un po’ sporgenti dalla fessura, si impossessano delle bollette in cui è presente il numero cliente e con questo procedono al cambio gestore spacciandosi come se fossero loro gli intestatari dell’utenza. Può anche succedere che il malcapitato non paghi quella specifica bolletta e, comunque, si accorge di quanto accaduto solo quando si accorge, nella bolletta successiva, di non essere più utente del suo vecchio gestore.

Purtroppo, e soprattutto in questi mesi di emergenza pandemica in cui il servizio postale ha lasciato molto a desiderare, casi del genere sono diventati frequenti. E a parte la disonestà di chi apre la corrispondenza c’è anche:
- la cialtroneria del servizio postale i cui addetti talvolta non inseriscono in cassetta la corrispondenza;
- cassette che non riportano il cognome dell’intestatario e postini che lasciano le buste fuori delle cassette poiché l’indirizzo è giusto (caso tipico: utenza – soprattutto tlc - intestata ad altro domiciliato in una casa e il cui cognome non compare sulla cassetta);
- cassette delle poste che non sono chiuse a chiave.

Quando si è già stati vittima di una situazione del genere, e la responsabilità è ascrivibile al servizio postale, è bene presentare un reclamo con richiesta di indennizzi. Se non si è ancora vittime è bene prendere tutti i provvedimenti del caso, con una maggiore cura della propria cassetta postale.

E’ evidente che alla base di queste squallide vicende ci sono i gestori, tlc ed energetici, che affidano il loro servizio commerciale a queste persone disoneste. Per cui una denuncia, anche se non si conosce il “reo”, all’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) è un servizio che si offre all’intera comunità oltre che a se stessi
 
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