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CAMPAGNA DI PRIMAVERA DELLA TV DI STATO PER IL CANONE/TASSA
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Comunicato 
2 maggio 2001 0:00
 


GLI ESATTORI ENTRERANNO NELLE NOSTRE CASE COL TELEFONO A QUALUNQUE ORA: COME FARSI RISPETTARE

Firenze, 2 maggio 2001. La Rai ha intenzione di affidare a societa' di riscossione tributi il compito di scovare gli evasori della tassa di possesso del televisore, piu' nota come "canone di abbonamento". Dopo aver testato un nuovo metodo, il sollecito telefonico, nelle citta' di Brescia, Torino e Milano durante il 2000, estendera' la sua azione in tutta Italia, e per questo sta cercando aziende che, entro il prossimo 15 maggio si convenzionino con lei alla bisogna.
La procedura prevede l'invio della tradizionale cartella con richiesta di pagamento, e, in caso di non adempimento, al sollecito telefonico, potendo pagare anche comunicando il numero di carta di credito.
La remunerazione delle aziende di riscossione di questi crediti, avverra' in modo proporzionale rispetto alle somme che riusciranno ad incassare.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non ci sarebbe niente da eccepire al fatto che un'azienda, che gode del privilegio di incassare i proventi di una tassa che tutti pagano per il semplice fatto di possedere un televisore con cui possono anche non sintonizzarsi sulle emissioni Rai, si organizzi per riscuotere il dovuto, ma lascia perplessi che questa azienda -come ha dimostrato in tutte le altre occasioni- parte da un principio di rilevamento non scientifico, ma deduttivo: tutti i nuclei famigliari, per il fatto stesso di esistere, possiedono un televisore. Quindi tutti coloro che hanno una residenza, volenti o nolenti, ne saranno coinvolti.
Da questo assioma, in passato, ne e' derivato un turbinio di lettere minacciose a cui, chi non possedeva un televisore, si e' dovuto difendere rispondendo con raccomandate di minacce legali se non fosse cessato il disturbo, cioe' con dispendio di energie e soldi che nessuno, ovviamente, ha rifuso. Possiamo immaginare cosa succedera' se dalle lettere di minaccia si passa alle telefonate, fatte presumibilmente nelle ore piu' fastidiose e cercando di incastrare lo sprovveduto familiare che, magari, non sa se il canone/tassa viene gia' pagato (considerato che le aziende che tenteranno la riscossione saranno pagate rispetto ai risultati, non e' fantasia credere che useranno metodi insistenti decisamente pesanti). Non solo, ma ve l'immaginate se qualcuno sara' cosi' allocco da dare alla Rai il numero della propria carta di credito? Fino alla fine della validita' di quella carta, si vedra' automaticamente prelevare il canone/tassa senza magari considerare eventuali trasferimenti in residenze in cui c'e' qualcuno che gia' paga (e quindi e' tutto in regola), o disdette correttamente inviate. Sicuramente, col tempo e dopo chissa' quante raccomandate e perdita di tempo, questi soldi verranno rifusi, ma chi paghera' il fastidio e il tempo perso? Nessuno.
Per questo invitiamo tutti coloro che riceveranno queste telefonate, non solo a non fornire il loro numero di carta di credito, ma a segnalare a noi e al Garante della privacy tutte le intrusioni che dovessero sembrare eccessive e ingombranti della propria riservatezza.
Ricordiamo che sul portale dell'Aduc c'e' uno specifico sito dedicato alla campagna per l'abolizione del canone/tassa , con tutte le informazioni necessarie per legalmente farsi rispettare dall'intrusione e dall'arroganza dei metodi di riscossione.
 
 
 
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