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CANONE RAI DELLE MIE BRAME
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Comunicato 
24 febbraio 2002 0:00
 


ORA ANCHE IL PROFESSOR D'ARCAIS LO VUOLE ABOLIRE? CHE PASSI DALLE DICHIARAZIONI AI FATTI. L'ADUC LO ASPETTA COME ALLEATO CONTRO L'ODIOSO BALZELLO

Firenze, 24 Febbraio 2002. Nella manifestazione che ieri a Milano ha celebrato l'anniversario di "Mani Pulite", il moderatore della stessa, Paolo Flores D'Arcais, non contento di come presuppone che la Rai sara' gestita dal nuovo consiglio di amministrazione, ha proposto la disobbedienza civile sul canone Rai.
Mancava all'appello -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- di coloro che ciclicamente, non appagati dall'informazione e dall'intrattenimento di Stato, propongono una qualche azione contro il canone/tassa. L'elenco e' lungo e articolato. Ricordiamo l'attuale ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri (grande avversario di D'Arcais), la Lega del ministro Umberto Bossi, fino al Vaticano che, nel gennaio del 2001, attraverso il suo organo ufficiale di stampa, propose un'astensione dal pagamento a causa di un delitto di lesa maesta' (una trasmissione Rai che aveva messo in discussione l'operato della curia di Verona).
Quindi "benvenuto professor D'Arcais". Abbiamo bisogno anche di lei per la nostra battaglia che vuole abolire questo odioso balzello. Non ci interessano i suoi motivi specifici per questa proposta, ma solo che lei non vuole avere a che fare con il canone/tassa. Noi siamo pragmatici e razionali, e abbiamo sempre sostenuto che l'abolizione del canone e' una iniziativa prettamente trasversale, i cui benefici non andrebbero a questa o a quell'altra parte politica, ma a tutti i contribuenti, che non potrebbero che trarre vantaggio da un mercato dell'informazione liberato dalla presenza ossessiva dello Stato, che impedisce la parita' dei concorrenti nel formulare le offerte ai consumatori.
Se pero' ripensiamo ai proclami abolizionisti dei predecessori che abbiamo citato sopra, ci viene un po' di sconforto: i ministri Gasparri e Bossi sembra che abbiano barattato i loro convincimenti con l'incarico istituzionale che ricoprono, mentre il Vaticano, forse terrorizzato dall'idea di collaborazione che l'Aduc gli fece all'epoca per perseguire il comune obiettivo (tavolini nelle chiese per una petizione abolizionista), non e' piu' tornato sulla questione. Nel frattempo siamo rimasti piu' o meno da soli, con la nostra petizione a disposizione dei firmatari in Internet. Non vorremmo che anche l'uscita del professor D'Arcais fosse dello stesso tipo. Canone delle mie brame, simbolo dell'oppressione dell'informazione, la cui distruzione diventa evocazione mistica quanto talmud intoccabile? Ne abbiamo il timore. Ma vorremmo essere smentiti dallo stesso professor D'Arcais.
 
 
 
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