testata ADUC
CANONE RAI REGIONALE E JAGUAR
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
10 maggio 2002 0:00
 


COME QUALCUNO STA PENSANDO DI CONFERMARE LA FREGATURA DEL CANONE/TASSA E DI FARCI ANCHE PAGARE DI PIU'

Firenze, 10 Maggio 2002. Nel giorno in cui, grazie al quotidiano "Libero", si viene a sapere che la Rai ha ordinato 50 automobili Jaguar per complessivi 4 miliardi di lire da dare in usufrutto a vari dirigenti, irrompe anche la notizia che la Leganord, grazie all'on.Daniele Molgora, sottosegretario all'Economia, presentera' al prossimo consiglio dei ministri una proposta per scorporare un emendamento al disegno di legge sulla riforma fiscale, con cui chiede di abolire il canone Rai nella sua versione di tassa nazionale, trasformandolo in tassa di competenza delle Regioni. Fatto che ovviamente, nel linguaggio oggi dominante, significa federalizzazione del sistema pubblico d'informazione radiotelevisiva. "Da qualche parte bisognera' pur trovarli i soldi per la Rai", sembra che dica l'onorevole della Leganord. E il suo collega di partito, l'on.Sergio Rossi ha presentato un emendamento in questione al Parlamento, che lo ha approvato sotto forma di raccomandazione al Governo. Il meccanismo regionale da solo pero', sembra che non sara' sufficiente, per cui e' sempre verde, e in aggiunta alla tassa federalista, la vecchia idea di far pagare a livello nazionale una percentuale proporzionale al reddito a tutti i contribuenti (anche quelli che non guardano la tv o non la possiedono, o guardano quella di un'altra persona in famiglia che paga anche lui; quindi rispetto ad oggi dove si paga un solo canone per nucleo famigliare, sara' il doppio o il triplo, dipendendo la tassa dal numero di singoli contribuenti in ogni famiglia).
Se pensiamo ai 4 miliardi di lire di lire delle Jaguar -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- ci dovrebbe venire lo sconforto. Ma non e' cosi'. Perche' sappiamo che 4 miliardi di lire e' grosso modo la cifra che potrebbe costare uno show di media tacca in prima serata. Quindi le Jaguar sono solo il vezzo medio di un andazzo SU CUI STANNO CERCANDO PIU' SOLDI PER CONFERMARLO E AMPLIARLO. Quello che invece ci fa rattristare, e' questa necessita' di piu' soldi viene mascherata dicendo il suo contrario, cioe' che "queste proposte sono il coronamento di una battaglia storica della Leganord che ha sempre voluto abolire il canone". Chissa' cosa ne penseranno quelle decine di migliaia di persone che nei decenni passati, per ascoltare i consigli della Leganord, avevano fatto anche la disobbedienza fiscale e per questo si sono ritrovate con la Finanza in casa: perche' il ragionamento che oggi gli viene presentato a coronamento del loro pionierismo, e' che l'hanno fatto perche' la tassa invece che allo Stato centrale cattivo la pagheranno alla Regione buona, ma siccome l'importo non sara' sufficiente alle nuove esigenze della Rai, dovranno anche dare una percentuale del loro reddito che il cattivo Stato nazionale ancora gli succhiera', ma … tant'e', lo Stato intanto gli ha concesso il federalismo. Chissa' come saranno contente, queste persone.
Noi, che siamo solo dalla parte delle tasche dei consumatori, non abbiamo grossi problemi se una tassa dobbiamo pagarla alla Regione o allo Stato o a tutti e due, perche' se e' ingiusta, comunque non ci piace. 100 euro dati obbligatoriamente allo Stato o alla Regione, per un servizio che non ci interessa e che crediamo sia tale solo ammazzando il mercato della comunicazione e dell'informazione (abuso di posizione dominante), per noi rappresentano comunque una gabella. Su cui non c'e' soluzione presunta federalista, ma solo abolizionista. Come primo passo per l'abolizione di un servizio pubblico d'informazione che, oltre ad essere dannoso per l'economia (le Jaguar ….) e anche dannoso per le nostre liberta' (in cui includiamo anche quelle dei partiti che ci rappresentano nelle istituzioni e che non fanno altro che litigare per il possesso di questo strumento).
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS