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CHI NON PAGA IL COSIDDETTO CANONE RAI?
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Comunicato 
7 febbraio 2003 0:00
 
IL VICE-PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA RAI!
COSA INTENDE FARE IL SUO E NOSTRO PRESIDENTE DI COMMISSIONE E DELLA CAMERA DEI DEPUTATI? LETTERA DELL'ADUC A CLAUDIO PETRUCCIOLI E PIERFERDINANDO CASINI

Firenze, 7 Febbraio 2003
Gentile sen. Claudio Petruccioli, presidente commissione parlamentare di vigilanza Rai
Gentile on. Pierferdinando Casini, presidente Camera dei Deputati
Nei giorni scorsi avevamo rilevato il comportamento anomalo del presidente della Regione Liguria, Sandro Biasotti, che, per protestare perche' il tg3 della sua regione non si vedeva in alcune zone di La Spezia, aveva dichiarato che non avrebbe pagato il canone Rai fino a che la Rai stessa non avrebbe rimediato a questo "buco". Una figura altamente istituzionale come il presidente di una giunta regionale che invita a non pagare una tassa (il cosiddetto canone e' solo una tassa sul possesso di un apparecchio in grado di ricevere trasmissioni televisive), non e' un segnale di solidita' istituzionale e, soprattutto, di chiarezza su questa tassa che, pur nella pubblicita' che viene fatta per farla pagare, si continua a chiamarla canone o abbonamento, dando adito ad enorme confusione.
Ai nostri rilievi, sul quotidiano della Leganord, La Padania; dello scorso 4 febbraio, aveva replicato l'on. Davide Caparini, vice-presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai, con queste testuali parole: "Personalmente condivido la sua (Biasotti, ndr) forma di protesta. Io sul canone Rai non ho mai cambiato idea: infatti continuo a non pagarlo. . Del resto non vedo perche' dei cittadini debbano essere costretti a pagare un canone per un servizio che non ricevono. Hanno tutto il diritto di farlo".
A parte il senso delle istituzioni che va un po' giu' quando un rappresentante delle stesse con incarichi di vigilanza -com'e' l'on. Caparini- invita, non a protestare contro una tassa, ma a non pagarla, ci chiediamo se il nostro onorevole sia nel posto giusto a fare le cose che gli competono con cognizione di causa ed effetti. Di quale servizio, che il cosiddetto canone pagherebbe, sta parlando?
Quindi ci chiediamo se di questa cognizione fiscale, istituzionale e politica ne sia anche al corrente il suo (e nostro) diretto superiore, cioe' il presidente della commissione di vigilanza parlamentare sulla Rai, il sen. Claudio Petruccioli. E se ne e' a conoscenza, chiediamo quale possa essere il modus operandi di questa commissione parlamentare nel momento in cui ai suoi massimi vertici si hanno queste cognizioni del proprio dovere e impegno.
Nello stesso tempo chiediamo al presidente della Camera dei Deputati, l'on.Pierferdinando Casini, quali provvedimenti abbia intenzione di prendere nel momento in cui uno dei componenti della sua Aula (tra l'altro con le responsabilita' di vigilanza di cui l'on. Caparini e' investito) fa cosi' apertamente menzione della propria condizione di evasore fiscale, tra l'altro vantandola come un merito.
Noi abbiamo fiducia nelle istituzioni e nelle leggi, a maggior ragione quando le contestiamo e ci impegniamo per una loro modifica (non e' di oggi il nostro tenace impegno per l'abolizione del canone/tassa sulla Rai, tant'e' che abbiamo anche un apposito sito Internet in materia: clicca qui), e proprio per questo vorremmo sapere da chi ne e' il massimo -e specifico (commissione Rai e Camera)- tutore cosa succede in questi casi e quali sono i provvedimenti che intendono prendere.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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