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COME LIBERARSI DEL CANONE .. E DELLA RAI
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Comunicato 
25 novembre 2002 0:00
 
ATTENZIONE: ENTRO IL 31 DICEMBRE 2002!!

Firenze, 25 Novembre 2002. Il tormentone di fine anno, quello sul canone/tassa della Rai, sul suo aumento e su quello che significa dalla parte di un consumatore che e' costretto a pagarlo per il solo fatto di possedere un apparecchio televisivo, questa volta e' un po' piu' agitato del solito. Perche' gli attacchi di chi amministrava prima la tv di Stato, si sono fatti piu' intensi e, siccome si tratta di attacchi anche sulle virgole e i "punti a capo" (perche' l'importante e' attaccare anche se talvolta la sostanza e' scarsa), si ha l'impressione di un gran polverone. Ognuno vorrebbe far credere che tutto sia finalizzato ad una maggiore attenzione all'informazione pubblica, ma non siamo cosi' ingenui da cascarci, perche' appare a chiunque che e' solo una questione di potere, e di controllo di cio' che in qualche modo articola il consenso verso questo potere.
Ma questo aspetto ci interessa fino ad un certo punto, perche', per il momento, sia che si porti ad esempio la Rai di Roberto Zaccaria che quella di Antonio Baldassarre, il problema centrale della informazione di Stato, dalla parte del consumatore, rimane tutto intero: la tassa/canone e la proprieta' Governo/Stato (ricordiamo che la proprieta' della Rai, dimessa l'Iri, e' "parcheggiata" al ministero dell'Economia). Due macigni che, se non vengono rimossi, vanificano qualunque possibilita' di un servizio che possa essere chiamato tale, a tutto vantaggio di situazioni come quella odierna. In cui, giustamente si fanno proposte di aumentare il canone/tassa rispetto alle esigenze dell'azienda, e non si dinamizza l'azienda per cercare di guadagnarsi sul mercato le risorse necessarie. E giustamente si continua a far finta che mai gli italiani si siano espressi, con tanto di referendum, sull'opportunita' di privatizzare la tv di Stato.
Un "giustamente" che e' tale perche' al centro delle politiche dell'informazione non c'e' il consumatore (che sceglie in liberta' e per questo puo' indirizzare l'offerta), ma solo il suddito, con l'aggiunta della beffa che, anche se non consuma mai il prodotto Rai, e, per esempio, si guardano solo i filmini prodotti dalla videocamera del proprio figliolo, si deve lo stesso pagare il canone.
A parte quelle messe in scena in cui l'ex-presidente Roberto Zaccaria era molto bravo, presentando schiere di italiani contenti e soddisfatti di pagare il loro canone/tassa (degni di un cortometraggio dei film "Luce"), sfidiamo chiunque a trovarci un italiano che accetti a ragion veduta questa gabella.
Ma non tutto e' perduto.
Con l'intento di sopravvivere, denunciando senza sosta l'iniquita' di questo regime economico d'informazione (la petizione per abolire il canone e' sul nostro portale in Internet), non possiamo non ricordare che, anche se limitati, ci sono dei mezzi per non farsi succhiare i soldi del canone/tassa, senza per questo collassare per un deficit di informazione e intrattenimento. Oggi Internet comincia ad essere una valida alternativa, specialmente grazie ai sistemi di collegamento a banda larga, che non hanno niente da invidiare alle ricezioni con antenna tradizionale. E se la notizia degli smottamenti periodici delle coste liguri, invece che apprenderla dal volto rassicurante dei mezzibusti dei tg di Stato o di Mediaste o della 7 (per restare ai 3 maggiori "poli"), lo si sa attraverso una delle tante tv in Internet, si puo' solo esser contenti di stare pagando un servizio che si vuole e non per il fatto stesso di anelare l'informazione. Stesso dicasi per film, documentari, quiz e altro.
Si tratta di cominciare a pensare l'informazione non come qualcosa che arriva dietro i canali che abbiamo acceso e oltre i quali, quasi sempre, non andiamo. Ma come un monitor che si puo' riempire avendo a disposizione tutte le produzioni del mondo.
Per non restare imbrigliati nei regolamenti capestro del sistema statale di "abbonamento" radiotelevisivo, e' importante ricordarsi di dare la disdetta del canone entro e non oltre il prossimo 31 dicembre, con tanto di raccomandata A/R o usando l'apposita sezione del libretto di abbonamento che ognuno ha.
Tutte le informazioni piu' dettagliate sono reperibili sul sito clicca qui
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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