
"Bisogna cacciare i partiti dalla Rai, è meglio il sorteggio che le nomine della politica". Così si esprimeva Luigi Di Maio, quando era all'opposizione. Ora che è al governo ha cambiato idea, d'altronde è per il "Cambiamento", o no?
Il Tg1 e il Tg3 vanno al M5S e il Tg2 alla Lega. E questo sarebbe il "Cambiamento"? Una ingozzata di poltrone! D'altronde, lo stesso Di Maio ne ha ben tre: una come vicepremier e due come biministro di Sviluppo Economico e Lavoro.
Un consiglio ai nostri lettori: quando vedrete i vari Tg1, Tg2 e Tg3, pensate di assistere ai famosi spot di "Carosello": un susseguirsi di pubblicità per i padroni di turno.
Che Luigi Di Maio cambi idea, non è una novità, vedi Ilva, Tap, condoni fiscali e edilizi; dalla proposta di legge di Bilancio è scomparso il reddito di cittadinanza e il taglio alle pensioni d'oro, due dei punti fondamentali delle proposte pentastellate; occorre studiare, dicono, ma sono mesi che studiano e, comunque, la proposta sul reddito di cittadinanza è stata presentata dal M5S nella scorsa legislatura, anni fa!
Insomma, di bufale il Di Maio ne ha raccontate, ne racconta e ne racconterà, l'importante è che il popolo ci creda, in vista delle elezioni europee e nazionali.